Statista austriaco (Gross-Skal, Boemia, 1854 - Vienna 1912); entrato nella diplomazia nel 1877, fu ambasciatore a Pietroburgo dal 1899 al 1906, quando fu nominato ministro degli Esteri. Il suo avvento al potere segnò l'inizio di una politica attiva nel SE dell'Europa (convenzione con la Turchia per la ferrovia Uvac-Mitrovica). Sicuro di aver ottenuto l'acquiescenza del ministro russo A.P. Izvol´skij mercé concessioni sul diritto di transito nei Dardanelli (convegno di Buchlau, 15 sett. 1908), l'A. ai primi di ottobre proclamò l'annessione della Bosnia-Erzegovina alla monarchia austro-ungarica, suscitando una violenta reazione diplomatica da parte delle potenze europee, soprattutto la Russia, placatasi solo dopo un passo comminatorio di Berlino verso Pietroburgo (23 marzo 1909). La gravità della crisi bosniaca lo aveva reso avvertito, nonostante il successo, del pericolo di un conflitto e così nel 1911 ottenne l'allontanamento dalla carica di capo di Stato Maggiore del Conrad, favorevole a una guerra preventiva contro l'Italia e la Serbia. Negli ultimi mesi di vita chiese di essere sostituito.