Nome commerciale di alcuni tipi di resine scambiatrici di ioni, abitualmente chiamate amberliti, costituite da una matrice insolubile di un copolimero stirene-divinilbenzene; il rapporto tra i due componenti determina differenti proprietà superficiali e di porosità. Sono prevalentemente commercializzate, in forma gelulare o macroreticolare, come particelle sferiche di diametro compreso tra 0,3 e 1,2 millimetri. Solitamente sono funzionalizzate con gruppi solfonici (in rari casi con gruppi amminici) e per tale motivo manifestano caratteristiche fortemente acide.
Sebbene siano utilizzate anche in processi di purificazione, le a. (prevalentemente quelle in forma macroreticolare), grazie alle loro caratteristiche chimiche e fisiche, hanno trovato vasto impiego quali catalizzatori eterogenei, soprattutto in quei processi (esterificazione, eterificazione, alchilazione, condensazione) condotti abitualmente in catalisi omogenea in presenza di acidi forti quali catalizzatori. Il loro impiego limita notevolmente i processi corrosivi conseguenti all’uso degli acidi, senza peraltro penalizzare la velocità della reazione. La loro capacità, poi, di assorbire selettivamente le specie in gioco, può favorire l’andamento della reazione.