Lia, Amedeo. – Imprenditore e collezionista italiano (Presicce, Lecce, 1913 - La Spezia 2012). Ingegnere ed ex ufficiale della Marina, si trasferì a La Spezia dal 1949, fondando nella città ligure l’azienda Ifen (Industria Forniture Elettriche Navali); i frequenti spostamenti imposti dalla sua professione stimolarono in lui un profondo interesse per l’arte, che si manifestò già nel secondo dopoguerra con le prime acquisizioni di manufatti. Collezionista d’eccezione, nel corso dei decenni successivi L. organizzò una raccolta di circa 1200 opere, prediligendo specifici periodi storici e alcune tipologie artistiche, quali le tavole dei cosiddetti “primitivi” - nella raccolta ne figurano settanta, di datazione compresa tra il XIII e il XV secolo, prodotte da artisti quali Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi, Lippo Memmi, Lippo di Benivieni, Barnaba da Modena, il Sassetta –, ma rivolgendo il suo interesse a un campo vastissimo e acquisendo anche tempere e tele (tra le altre, quelle di Vincenzo Foppa, Antonio Vivarini, forse di un Raffaello giovane, di Pontormo, Tiziano, Tintoretto, Sebastiano del Piombo, Canaletto), miniature, sculture, vetri e maioliche, a documentare il gusto e la cultura dell’arte italiana ed europea dall’epoca classica al Tardoantico, fino al Medioevo e all’età moderna. Nel 1995, grazie alla donazione in vita dell'intera raccolta – ritenuta dai critici d’arte una delle collezioni private più ricche d’Europa e la più importante per i dipinti tra Duecento e Quattrocento – al Comune di La Spezia, è stato istituito in questa città il Museo Civico Amedeo Lia, aperto al pubblico l'anno successivo presso l'antico complesso della chiesa e del convento dei Frati di san Francesco di Paola.