Minerale, varietà di serpentino o di anfibolo, costituito da fibre sottilissime; si distinguono: l’ a. di serpentino (o asbesto), che si presenta in fibre morbide e flessibili; l’ a. d’anfibolo, varietà fibrosa di actinolite; l’ a. azzurro, o del Capo, varietà filamentosa di crocidolite; l’ amosite, varietà a fibra molto lunga di antofillite. Per la sua alta resistenza alla fusione e alla combustione (resiste bene sino a 500 °C) l’a. è stato utilizzato per fabbricare tessuti incombustibili, per guarnizioni a tenuta di vapore o d’acqua calda, per resistenze, filtri, diaframmi, nell’edilizia (manufatti in cemento-a.), nell’industria automobilistica (pastiglie per freni, dischi di frizione). La produzione mondiale di a. è andata crescendo fino al 1980 (quasi 5 milioni di t/anno), per poi progressivamente diminuire a causa delle norme restrittive al suo impiego adottate in alcuni paesi per problemi di tossicità e di inquinamento ambientale (derivanti soprattutto dalle varietà di a. appartenenti agli anfiboli). In Italia, la l. 257/27 marzo 1992 vieta l’estrazione, la produzione e la commercializzazione dell’a. e dei suoi prodotti e detta norme per le operazioni di bonifica e di smaltimento.