amplificatori
Lenti di ingrandimento per suoni e immagini
Tutti i mezzi di comunicazione basati sull'elettricità ‒ dai televisori alle radio, dai videoregistratori ai compact disc, fino alle chitarre elettriche ‒ sarebbero inutilizzabili se al loro interno non ci fosse l'amplificatore, un dispositivo che potenzia i segnali elettrici facendoli diventare la nostra canzone o il nostro programma televisivo preferiti.
Probabilmente, quando si sente parlare di un amplificatore l'oggetto a cui si pensa subito è l'amplificatore per chitarra elettrica. In realtà, mentre la parte più vistosa è la cassa acustica, il congegno vero e proprio è nascosto all'interno. L'amplificatore non ha a che fare necessariamente con il suono, ma con un qualunque segnale elettrico. È infatti un dispositivo in cui entra un segnale di una certa grandezza e da cui esce lo stesso segnale potenziato, cioè con maggiore ampiezza. Il numero di volte per cui l'ampiezza del segnale originale viene moltiplicato si chiama guadagno dell'amplificatore. Tutti i mezzi di comunicazione come la televisione, il telefono, gli impianti stereo, la radio, o molti strumenti musicali, trasformano immagini e suoni in segnali elettrici, che possono essere trasmessi a distanza per mezzo di cavi o antenne, o immagazzinati su nastri e compact disc.
Quando arrivano a destinazione, però, questi segnali sono troppo deboli per farci vedere sullo schermo un'immagine nitida o per mettere fisicamente in movimento le casse acustiche, con sufficiente energia per farci ascoltare il suono. Per questo servono gli amplificatori che, grazie a uno o più elementi attivi, utilizzano energia per aumentare l'ampiezza del segnale elettrico in entrata. Gli elementi attivi possono essere tubi termoionici, detti anche valvole, o transistor. Oggi si usano quasi esclusivamente i transistor, perché permettono di trattare segnali di potenza maggiore.
Amplificatori video. Nei televisori è presente un amplificatore che raccoglie il segnale proveniente dall'antenna prima di inviarlo al tubo catodico, dove le variazioni di tensione del segnale video sono trasformate in segnali luminosi di ampiezza proporzionale. Il tubo catodico ha bisogno, per riprodurre tutti i colori, di una variazione elettrica pari a circa 50 V. Invece il segnale video che arriva all'apparecchio dall'antenna ha un valore massimo di un volt, quindi ha bisogno di essere amplificato.
Amplificatori audio. Negli impianti ad alta fedeltà l'amplificatore è di solito un elemento a sé stante, a cui arrivano i segnali provenienti dai vari lettori. Da qui il segnale viene inviato alle casse acustiche che, grazie a un magnete, si mettono a vibrare in modo corrispondente al segnale elettrico che ricevono. Agendo sul comando del volume aumentiamo il guadagno dell'amplificatore e, quindi, il volume del suono che esce dalle casse. L'amplificatore comprende anche sistemi di equalizzazione per modificare a piacimento le caratteristiche del suono e per sopprimere i rumori di fondo.
Amplificatori per strumenti musicali. Gli amplificatori utilizzati insieme a chitarre elettriche o tastiere elettroniche sono spesso considerati veri e propri strumenti musicali a sé stanti. In effetti la stessa chitarra elettrica, per esempio, può avere un suono molto diverso a seconda del tipo di amplificatore scelto. Gli amplificatori a valvole sono stati a lungo i preferiti dei chitarristi e ancora oggi molti li scelgono al posto di quelli, più moderni, a transistor.
Il classico suono 'distorto' della chitarra elettrica usato nella musica rock e jazz si ottiene costringendo l'amplificatore a… funzionare male. Ogni amplificatore ha una massima potenza, oltre la quale non può andare il segnale in uscita. Se il segnale in entrata, moltiplicato per il guadagno, supera questo valore, una parte del segnale verrà tagliata o alterata perché il suono possa comunque venire emesso, anche se distorto.