Amsterdam
di Giorgio Tartaro
Capitale dei Paesi Bassi (nel 2005 739.300 ab., e 1.453.000 l'agglomerazione urbana). Pur interessata da importanti e talvolta radicali trasformazioni, A. rappresenta un esempio di sviluppo capace di valorizzare il patrimonio esistente e al tempo stesso di pianificare una nuova architettura di qualità. La grande tradizione urbanistica della città ha radici lontane ed è stata confermata dai due piani più recenti, Open city del 1996 e Opting for urbanity del 2003. Tale politica di programmazione è basata sulla proprietà collettiva delle aree edificabili, che ne ha consentito una gestione nel pubblico interesse. Il modello di espansione proposto è stato inoltre in grado di mantenere l'equilibrio tra il costruito e il paesaggio circostante.
Tra le zone di A. maggiormente interessate al rinnovamento architettonico e urbanistico degli ultimi anni del 20° sec. e dei primi del 21°, si segnala l'estesa fascia delle 'isole-quartiere' affacciate sul fiume-canale IJ, all'interno della zona portuale a nord del centro storico. Tra di esse spicca l'isola di Oosterdok (a ridosso della stazione ferroviaria), il cui piano di sviluppo, firmato dallo studio MAB e da Erick van Egeraat Associated Architects (2000), è basato su sei lotti aperti a ventaglio intorno a un asse viario principale, in continuità con la maglia urbana preesistente. Si tratta di edifici ad alta densità abitativa, di altezza diversa, intervallati da spazi verdi pubblici e disegnati, tra gli altri, da Future Systems, Meyer en Van Schooten Architecten bv, David Chipperfield Architects, Toyo Ito & Associates. Nell'Oosterdok sorgono inoltre un museo della scienza dalla iconica forma di nave, il New Metropolis (detto Nemo) del Renzo Piano Building Workshop (1997), e uno scultoreo centro di architettura, l'Architectuurcentrum Amsterdam (detto Arcam) di René van Zuuk Architecten bv (2003).
Anche la vicina stazione centrale è al centro di un importante progetto (il cui completamento è previsto per il 2011) che punta a trasformarla in un nodo intermodale (navi, treni, metropolitane, mezzi privati): denominato Station Seiland, è firmato da Benthem Crouwel Architecten bvBNA. Degno di nota in quest'ambito è il singolare parcheggio per biciclette di VMX Architects (2001). Altri interventi hanno interessato gli ex moli affacciati sull'IJ, trasformati in centri residenziali modello e ribattezzati con nomi singolari: KNSM (sigla della società reale della marina a vapore), Java, Borneo, Sporenburg e Silodam. I primi interventi di riqualificazione, negli anni Novanta, hanno riguardato KNSM e Java, dove sono state sperimentate nuove tipologie residenziali, previste per singoli, coppie o anziani, oppure incentrate sul binomio casa-ufficio.
Il piano urbanistico di Borneo e Sporenburg è stato redatto da A. Geuze dello studio West 8, che vi ha ricreato la stretta griglia urbana della città medievale olandese. L'insieme costituisce un vero campionario dell'architettura residenziale contemporanea, con 140 studi chiamati a cimentarsi sul tema. Importante è anche il ruolo giocato dalle infrastrutture: i due moli sono collegati tra loro da ponti accoppiati, per biciclette e pedoni, progettati dallo studio West 8. Il più noto è il Borneo-Sporenburg Bridge, in metallo rosso e ad andamento sinusoidale (2000).
L'intervento a Silodam è stato realizzato nel 2002 dallo studio MVRDV: consiste in un unico grande blocco residenziale multicolore, che ricorda un vecchio magazzino interessato da successive stratificazioni edilizie; è composto da unità abitative disposte l'una sull'altra e disegnate in modi diversi, quasi a voler negare qualsiasi percezione unitaria dall'esterno.
La nuova urbanizzazione di IJ-burg - un grande complesso sul IJ a est del centro storico, realizzato su sette isole create artificialmente ammassando 25 milioni di m3 di sabbia - è stata affidata a F. Palmboom e J. van den Bout, in collaborazione con il Project Bureau IJ-burg. È prevista la realizzazione entro il 2012 di 18.000 appartamenti per 43.000 abitanti, 400.000 m2 di uffici e spazi commerciali, 500.000 m2 di aree adibite al gioco e di parchi, 17 asili, 14 scuole, impianti sportivi, porti turistici. La zona è collegata alla città per mezzo del nuovo ponte Enneus Heerma, progettato dallo studio inglese Nicholas Grimshaw and Partners (2001) e caratterizzato da due campate con struttura a onda.
A sud della città, sulla direttrice che conduce all'aeroporto, si segnala il quartiere Mahler-4: il piano, redatto da P. de Bruijn, ha suddiviso l'area in sei sezioni di nove edifici ciascuna. Una torre per uffici progettata da T. Ito è in corso di realizzazione. Non lontano sorge la nuova sede operativa del gruppo bancario ING, progettata da Meyer en Van Schooten (2002): un edificio caratterizzato da un'immagine aggressiva e tecnologicamente connotata. Tra gli altri episodi architettonici sperimentali va citato il piccolo padiglione temporaneo Living Tomorrow, realizzato nel 2004 da United Net Studio: un edificio 'intelligente' e bioclimatico, destinato a spazio espositivo per le nuove tecnologie architettoniche.
Numerosi anche i progetti di recupero riguardanti il patrimonio storico. In particolare si segnalano gli interventi d'ampliamento (il cui completamento è previsto per il 2008) delle due più importanti strutture museali di A., lo Stedelijk Museum e il Rijksmuseum. Per quest'ultimo il progetto degli spagnoli A. Cruz e A. Ortiz prevede un imponente ingresso, una piazza ipogea di 4000 m2 e la ridefinizione degli spazi espositivi (comprendente un nuovo padiglione riservato all'Asia e un grande centro per il design), con l'obiettivo di creare un museo più aperto e rispondente alle necessità contemporanee.
bibliografia
The artificial landscape: contemporary architecture, urbanism and landscape architecture in the Netherlands, ed. H. Ibelings, Rotterdam 2000; Planning Amsterdam: scenarios for urban development, 1928-2003, ed. A. Jolles, E. Klusman, B. Teunissen, Rotterdam 2003; M. Breithack, Amsterdam: architecture and design, Kemopen 2004.