• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Orcagna, Andrea di Cione Arcangelo detto l'

Enciclopedia on line
  • Condividi

Pittore, scultore, architetto (notizie dal 1343 al 1368). Celebrato già da L. Ghiberti, dalla tradizione ebbe fama su tutti i maestri fiorentini del Trecento dopo Giotto, distinguendosi per la grandiosità del comporre, il deciso plasticismo e il colore intenso. O. fu attivo, oltre che a Firenze, anche a Orvieto (1359-62). La sua opera più nota è il tabernacolo di Orsanmichele a Firenze. Nell'ambiente fiorentino si colloca in netta reazione a quella fase di crisi pittorica attraversata dal gruppo di artisti di diretta derivazione giottesca, come Taddeo Gaddi, partendo da premesse più moderne, con un impegno morale che si ricollega a Maso e rivelando un sentimento religioso di contenuta drammaticità che pone la sua azione figurativa in parallelo con l'attiva volontà religiosa predicata dai domenicani.

Vita e opere

Con i fratelli Nardo (m. 1366 circa) e Jacopo (notizie fino al 1398), pittori, e Matteo (m. 1390 circa) scultore, fu attivo a Firenze, dove ebbe una posizione eminente nelle più importanti imprese artistiche del tempo, e a Orvieto (capomaestro della cattedrale, 1358-62). Se ne hanno notizie dal 1343 (quando è registrato nella matricola dei medici e degli speziali) al 1368 (quando, perché ammalato, i consoli dell'Arte del cambio incaricavano il fratello Iacopo di dipingere un trittico che gli era stato ordinato l'anno precedente). È stata avanzata l'ipotesi che fosse nato intorno al 1308, poiché il Vasari lo dice morto di sessant'anni. Gran parte della sua opera, ricordata con ammirazione da L. Ghiberti, è andata perduta: l'unico dipinto sicuro è la pala della capp. Strozzi in S. Maria Novella (Cristo in gloria e santi, 1354-57), dove la tradizione giottesca ma anche riferimenti alla pittura senese emergono dal rigoroso schema compositivo, dal forte plasticismo e dalla intensità dei colori, tradotti in una sorta di ieratico arcaismo, caratteristiche evidenti anche nella produzione scultorea, sensibile all'arte di Andrea Pisano. Problematica è la datazione (forse 1350) del ciclo del Trionfo della morte in S. Croce, del quale restano solo frammenti (recuperati nel 1942; Museo di S. Croce), di altissima qualità cromatica e compositiva. L'affresco con la Crocifissione nell'antico refettorio di S. Spirito è da considerare più tardo, eseguito con il fratello Nardo che si rivela, come nei precedenti affreschi della capp. Strozzi in S. Maria Novella sempre attribuiti a Nardo, una personalità ben definita nei modi più addolciti della forma e del colore. Dal 1352 iscritto all'arte dei maestri di pietra e legname, dal 1355 O. è capomaestro del tabernacolo della Vergine di Orsanmichele, cornice al dipinto di B. Daddi e nel contempo oratorio della Compagnia di Orsanmichele, opera che compendia la sua attività di architetto e scultore: nella complessa struttura architettonica la saldezza costruttiva è quasi sopraffatta dalla ricchezza dei materiali e della decorazione che, oltre alle scene della Vita della Vergine, culminanti nel grande rilievo con la Dormizione e Assunzione (firmato e datato 1359), dispiega un erudito programma iconografico mariano. Il fratello Matteo fu tra i suoi aiuti al tabernacolo e alla cattedrale di Orvieto, dove diresse i lavori ai mosaici della facciata e forse eseguì il tabernacolo del S. Corporale; Jacopo compì il suo trittico con S. Matteo (1367-70 circa) per Orsanmichele, ora agli Uffizi.

Categorie
  • BIOGRAFIE in Arti visive
Tag
  • ANDREA PISANO
  • TADDEO GADDI
  • TABERNACOLO
  • DOMENICANI
  • ORVIETO
Vocabolario
non di solo pane vive lʼuomo
non di solo pane vive l'uomo nón di sólo pane vive l’uòmo. – Traduzione delle parole del Vangelo (Matteo 4, 4 e Luca 4, 4) non in pane solo vivet homo (dove vivet, futuro, significa propriam. «vivrà», che sono citazione pressoché testuale...
arcàngelo²
arcangelo2 arcàngelo2 s. m. [uso estens. di arcangelo1]. – In zoologia, nome usato nell’Italia centr. per l’uccello chiurlo maggiore; a. piccolo, il chiurlo piccolo; a. turco, l’uccello mignattaio.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali