Pittore fiorentino (m. 1366); fu scolaro di Giotto (secondo Cennino Cennini lavorò con Giotto per 24 anni). La sua personalità si distingue da quella del maestro già nella Madonna col Bambino di Castiglione Fiorentino (Pinacoteca Civica), dalle caratteristiche proporzioni allungate, di gotica eleganza. Fra le sue opere più note: affreschi con storie di Maria, nella cappella Baroncelli in S. Croce a Firenze (1332 circa - 1338), notevoli per gli effetti luministici e per la complessa ricerca spaziale; il trittico a Berlino (1334, Staatliches Museum); la tavola d'altare in S. Giovanni Fuorcivitas a Pistoia (1353-55); la Madonna degli Uffizi; le piccole storie di Cristo e di s. Francesco (oggi quasi tutte all'Accademia di Firenze); un polittico in S. Felicita di Firenze; l'armadio di S. Croce a Firenze (oggi disperso fra Berlino, Monaco e Firenze); la Deposizione, S. Croce, navata sinistra, in cui è evidente, nel modellato più morbido, l'influenza di Maso di Banco; gli affreschi con storie di Giobbe nel Camposanto di Pisa (1341-42). Dopo il 1340 si nota un ritorno alle forme giottesche (tavola di S. Lorenzo alle rose, presso Firenze, Madonna col Bambino da Poggibonsi, cappella Segni, in S. Lucchese, 1355, oggi agli Uffizi).