Diplomatico e uomo di stato sovietico (Minsk 1909 - Mosca 1989), entrò nel servizio diplomatico nel 1939. Dapprima consigliere d'ambasciata, nel 1943-46 fu ambasciatore presso gli Stati Uniti d'America, per divenire (1946-49) capo della delegazione sovietica alle Nazioni Unite. Viceministro degli Esteri nel periodo 1949-57 (tranne un incarico di ambasciatore a Londra nel 1952-53), nel 1957 prese il posto di Molotov quale ministro, rimanendo, sia nel periodo di Chruščëv che di Brežnev, l'autorevole capo della diplomazia sovietica. Membro del comitato centrale del Partito comunista dell'URSS dal 1956, nel 1973 entrò nel Politburo. Col nuovo corso politico inaugurato da Gorbačëv (alla cui ascesa lo stesso G. aveva contribuito) il suo posto come ministro degli Esteri fu assunto da E. Ševardnadze, mentre G. veniva eletto alla carica di presidente del presidium del Soviet supremo (2 luglio 1985), ovvero capo dello Stato.