L’insieme dei procedimenti attraverso cui uno Stato mantiene le normali relazioni con altri soggetti di diritto internazionale (Stati esteri e altri enti con personalità internazionale), per contemperarne gli interessi in contrasto e favorire la reciproca collaborazione per la soddisfazione di comuni bisogni. Nel Novecento è invalso l’uso di distinguere fra d. segreta, quella tradizionale, e d. aperta che, propugnata soprattutto dagli Stati Uniti a partire dagli anni della Prima guerra mondiale, è caratterizzata dalla tendenza a informare, almeno in parte, la pubblica opinione sulle trattative e sugli orientamenti di politica estera.
Il complesso degli organi con cui uno Stato mantiene tali relazioni sono, oltre gli agenti diplomatici permanenti o speciali (➔ agente), il capo dello Stato in alcune sue funzioni, il presidente del Consiglio cui competono le decisioni collegiali della politica estera, il ministro degli Affari esteri, coadiuvato dagli uffici del suo dicastero.