Scrittrice (Londra 1868 - Torino 1942); di padre italiano e di madre tedesca, studiò canto in Italia ed esordì nel teatro a New York; nel 1902 sposò John Chartres, patriota irlandese; abbandonato il teatro, viaggiò in Europa, Africa e America, propugnando la creazione dello Stato libero d'Irlanda. La sua attività letteraria, iniziata col volume di poesie Lyrica (1890), che ebbe l'eccezionale ventura di una prefazione di Carducci, si venne orientando soprattutto verso la narrativa; ma i suoi romanzi e raccolte di racconti (I divoratori, 1911; Circe, 1912; Vae victis, 1917; Naja tripudians, 1921; Mea culpa, 1927; ecc.), sotto la trama avventurosa e le forti tinte passionali, rivelano sempre un fondo lirico-autobiografico, di una delicata sensibilità romantica; sì che i risultati artisticamente più felici sono da cercare piuttosto nei suoi libri di impressioni e di ricordi come Zingaresca (1918) e Gioia! (1921). Quest'ultimo contiene belle pagine su Carducci, che nutrì per la V. un caldo affetto.