Genere di Insetti Ditteri Nematoceri della famiglia Culicidi (➔ zanzara), sottofamiglia Anofelini, a cui si deve la trasmissione e la diffusione della malaria. Gli a. abbondano particolarmente nelle regioni a clima temperato e caldo. Se ne conoscono un centinaio di specie, delle quali solo poche trasmettono la malaria, le altre sono innocue, o perché poco numerose o perché al sangue umano preferiscono quello degli animali. Principale vettore della malaria in Europa è la specie Anopheles maculipennis (v. fig.).
Il corpo degli a. è quasi rettilineo, mentre le altre zanzare hanno una gibbosità in corrispondenza del torace. Questa differente disposizione è evidente quando le zanzare poggiano su di un piano. I palpi mascellari delle femmine degli a. sono lunghi quanto la proboscide: in tutte le altre zanzare sono molto più corti. Anche le larve sono riconoscibili per la posizione orizzontale che assumono alla superficie dell’acqua quando vi salgono per respirare; le larve di altre zanzare, e in particolare di Culex, prendono una posizione obliqua.
Solo le femmine degli a. succhiano sangue, che è loro necessario per la maturazione delle uova; i maschi, facilmente riconoscibili per le antenne piumose, non pungono mai e si nutrono soltanto di succhi vegetali. L’attività degli a. è massima al crepuscolo e all’alba, nulla di giorno, e meno intensa a notte piena; l’optimum di temperatura è fra 25° e 30 °C. Il freddo li uccide, il caldo eccessivo li immobilizza. In regioni ricche di bestiame, l’uomo ne è protetto perché gli a. preferiscono pungere gli animali. Preferiscono il sangue dei mammiferi, ma in mancanza di questi pungono anche gli uccelli, specie il pollame. Il raggio massimo di volo è di 2-3 km dal luogo di nascita. Le uova vengono emesse sull’acqua, isolate, e galleggiano per mezzo di camere d’aria, che hanno disposizione varia secondo le specie. Le larve possono vivere solo in acque pulite, stagnanti o a corso lento, poco profonde e ricche di vegetazione, non in acque putrescenti o molto salate, come altre zanzare. La maggior parte degli a. passa l’inverno allo stato adulto; solo A. bifurcatus e A. algeriensis svernano allo stato larvale. Le femmine fecondate sopravvivono, rifugiate in luoghi riparati, senza più pungere, in stato di letargo (ibernamento). Nei paesi caldi, oltre la malaria, gli a. possono trasmettere una filaria.