Re di Macedonia (320-239 a. C.), figlio di Demetrio Poliorcete e di Fila; alla morte del padre (283 a. C.) assunse il titolo di re, ma conseguì il potere effettivo su tutta la Macedonia solo nel 277 in seguito a una sua grande vittoria, presso Lisimachia, sui Galli che avevano invaso la penisola balcanica. Collegato a Sparta, lottò contro Pirro e lo vinse (274-273); si volse quindi contro Sparta stessa, l'Egitto e soprattutto contro Atene nella cosiddetta guerra di Cremonide (265-261), terminata con la sconfitta d'Atene. Più a lungo durò la guerra contro l'Egitto, fino alle vittorie navali di Coo e di Andro (la loro datazione è dibattuta) che assicurarono ad A. il predominio sull'Egeo. Non riuscì invece nell'altro suo disegno di assicurarsi l'egemonia sulla Grecia, perché le leghe etolica ed achea seppero tenergli testa sino all'ultimo. Amante degli studî, A. protesse i letterati; a lui si deve se la Macedonia riuscì nuovamente a imporsi come grande potenza.