antinomia
antinomia enunciato, formulato nel linguaggio naturale o in un linguaggio formale, sintatticamente ben formato e del quale non è possibile stabilire il valore di verità poiché sia la sua affermazione sia la sua negazione implicano una contraddizione. Per esempio, la frase «io mento» contiene una intrinseca incongruenza perché se chi la pronuncia dice il vero allora, per ciò che sta affermando, egli mente e quindi dice il falso; se chi pronuncia la frase dice invece il falso, allora egli non mente e quindi dice il vero (è noto come paradosso del mentitore: → paradosso). Il motivo di tale anomalia risiede nella → autoreferenzialità dell’enunciato. Spesso le antinomie costituiscono punti di partenza per riflessioni sull’uso del linguaggio o sull’assetto logico di una disciplina (si veda per esempio l’antinomia di → Russell). Solitamente si distingue fra antinomie, cioè incongruenze logiche in senso proprio che recano in sé stesse qualcosa di irresolubile, e paradossi, intesi come proposizioni che solo apparentemente implicano contraddizioni. Si distingue inoltre tra antinomie logiche, che possono essere espresse in un linguaggio formalizzato e si riferiscono all’apparato logico-formale di una teoria, e antinomie semantiche o linguistiche, che possono presentarsi solo nel metalinguaggio e si basano su ambiguità proprie del linguaggio comune (→ linguaggio).