BARLUZZI, Antonio
Nacque a Roma il 25 sett. 1884 da Camillo, minutante della segreteria di Stato di Pio IX, e da Marianna Busiri-Vici. Nel 1907 Si laureò in ingegneria e architettura presso l'università di Roma. Dal 1909 al 1912 lavorò con il fratello Giulio (1878-1953), anche lui architetto, in varie costruzioni al giardino zoologico e al cimitero del Verano.
Dal 1913 al 1914 visse a Gerusalemme, dove collaborò con il fratello Giulio che dirigeva i lavori per la costruzione dell'ospedale italiano per conto dell'"Italica Gens" (l'odiema Associazione nazionale soccorso missionari). Allo scoppio della prima guerra mondiale fu richiamato alle armi. Nel maggio igi8 fu inviato a raggiungere il battaglione italiano presso il corpo di spedizione alleato in Palestina. In questo suo secondo soggiorno a Gerusalemme (19i8-igig) gli furono commissionati i progetti per la costruzione delle basiliche dei Getsemani e del Monte Tabor, che il 15 giugno 1924 furono consacrate dal cardinal Giorgi. Seguì un trentennio d'intensa attività in Medio Oriente: nel 1924-29 restaurò la, cappella della Flagellazione a Gerusalemme. Per l'"Italica Gens" nel 1924 costruì a Gerico la scuola femminile, nel 1926-28 l'ospedale di Amman, nel 1931-33 l'ospedale di Kerak; nel 1933-37 eseguì lavori sul Monte Calvario (in due riprese), nel 1937-38 il santuario delle Beatitudini; nel 1938-40 costruì il santuario della Visitazione; nel 1947-49 restaurò il chiostro medievale di Betlemme. Per conto della S. Sede edificò il patriarcato armeno cattolico a Beirut, chiese ad Amman e Madaba; per il patriarcato latino di Gerusalemme preparò i disegni delle chiese parrocchiali di Beit Sour, Irbid, Zerka. I carmelitani di Haifà gli affidarono nel 1930 la costruzione del nuovo convento e il restauro del santuario del monte Carmelo. Il suo nome è legato anche al convento di S. Antonio in Gerusalemme per le suore del Cuore Immacolato di Maria e ai lavori di restauro per la casa dei monaci abissini. Dal 5 ott. 1925 al 10 febbr. 1926 fu a Teheran per i lavori di restauro della sede della legazione italiana. Nel 1952-53 costruì il santuario di S. Lazzaro a Betania, nel 1954 il santuario dei Pastori presso Betlemme; nel 1954-55 il "Dominus Flevit" sul monte Oliveto, e restaurò Bètfage. Allo scoppio della seconda guerra mondiale il B. si trovava in Italia e qui fu costretto a rimanere fino al 1947. Contemporaneamente a lavori per vari Ordini religiosi in Sardegna, elaborò il progetto per il santuario dell'incamazione a Nazaret esposto a Roma nel 1950 alla Mostra d'Arte sacra e con l'Architetto L. Marangoni, dietro suggerimento del delegato apostolico mons. Testa, dal 1940 progettò il piano per un tempio al S. Sepolcro.
Il B., che fu vice-console onorario d'Italia in Palestina, ebbe varie onorificenze italiane e straniere: fu commendatore dell'ordine del S. Sepolcro, cavaliere magistrale del S.M.O. di Malta, grande ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica italiana, membro dell'Archeological Advisory Board di Gerusalemme e della Pontificia Accademia dei Virtuosi del Pantheon. Resta di lui un ricco epistolario, di cui parte fu dalla famiglia regalato alla Biblioteca Vaticana, e parzialmente edito, parte conservato presso la Delegazione di Terra Santa e l'opera nazionale per l'Assistenza alle figlie dei carcerati da lui generosamente assistite.
Il B., come il fratello Giulio, fu un esponente di una certa magniloquenza accademica tradizionalista e quindi discorde dalle tendenze più innovatrici nell'Architettura italiana negli anni tra le due guerre.
Morì il 14 dic. 1960 in Roma.
Bibl.: Lettere di Giulio Salvadori, a cura di P. P. Trompeo e N. Vian, Firenze 1945, pp. 3 13, 330, 331, 332, 340, 341, 346, 347, 354; L. Marangoni-A. Barluzzi, Relazione del progetto di costruzione di una nuova basilica del S. Sepolcro, in Il Santo Sepolcro di Gerusalemme..., Bergamo 1949, pp. 133-145; A. B., il portale della chiesa di Betlemme, in La Terra Santa, XVII (1952), pp. 26 s.; Id., Note archeologiche sul restauro del chiostro di Betlemme, in P. B. Bagatti, O.F.M., Gli antichi edifici... in Betlemme...,. Gerusalemme 1955, pp. 187-199 (V. anche indice); P. P. Gori, A. B. (1884-1960), in La Terra Santa, XXXVII, 2 (1961), pp. 36-39; N. Vian, Amicizie e incontri, di G. Salvadori, Roma 1962, pp. 161-166, note pp. 197-198.