LABRIOLA, Antonio
Filosofo marxista, nato a Cassino il 2 luglio 1843, morto a Roma il 12 febbraio 1904, discepolo e familiare di B. Spaventa, professore (dal 1874) all'università di Roma - ove restarono memorabili le sue lezioni, specie di filosofia della storia, e la prolusione del 1897 - ebbe la passione dell'insegnamento orale e della conversazione, profondendovi tesori di dottrina e genialità, che solo in piccola parte fissò negli scritti, quasi tutti a forma di saggi, conferenze, lettere; particolarmente importanti i saggi sulla libertà e soprattutto quelli intorno alla concezione materialistica della storia.
Passato dall'influsso di Hegel a quello di Herbart e infine di Marx, ma sempre ribelle a chiudersi in un sistema, affermò criticamente il materialismo storico come filosofia della praxis, immanente a questa e con essa in elaborazione progressiva. A tale filosofia attribuì una tendenza al monismo: sia perché la praxis (processo dell'evoluzione storica dell'uomo) è totalità e unità di teoria e pratica; sia perché con essa il materialismo storico supera l'astratta teoria dei fattori storici. Ricercando nell'economia il filo conduttore della storia, esso non fa che intendere questa come storia del lavoro umano, nel variare della sua forma (sempre sociale) e dei connessi rapporti sociali. "Dalla vita al pensiero...; dal lavoro, che è un conoscere operando, al conoscere come astratta teoria". Nella storia "l'uomo si sviluppa, ossia produce sé stesso, come causa ed effetto, autore e conseguenza, insieme, di determinate condizioni, nelle quali si generano anche determinate correnti di idee,... credenze,... aspettazioni" (ideologie).
La realtà umana è continua genesi, anzi epigenesi, ossia creazione sempre nuova; ma sempre condizionata dalla realtà preesistente. Gli uomini, creandosi un terreno artificiale (ambiente sociale), e via via modificandolo, creano le condizioni del proprio sviluppo e le modificazioni proprie. C'è una dialettica della storia o autocritica delle cose; ma le cose sono la praxis stessa umana. Non c'è fatalità, né di progresso, né di previsioni: il futuro debbono produrlo gli uomini stessi, onde son sempre possibili regressi, deviazioni, delusioni. Ma la condizionalità dell'azione storica elimina l'utopia; sola previsione possibile è quella morfologica, dettata dalla critica del materialismo storico; e di questa specie è la previsione del comunismo critico: "suggestione di un nuovo mondo che si sta generando" (rivoluzione proletaria). Condannando il "già condannato dalla storia", esso fonda sul progressivo socializzarsi della produzione e formarsi della solidarietà del proletariato la previsione della socializzazione dei mezzi produttivi, che abolirà "le ragioni dell'ingiusto, ossia il dominio dell'uomo sull'uomo", e attuerà lo sviluppo cooperativo e integrale di tutti (umanizzazione di tutti gli uomini), di cui la crescente produttività del lavoro offre ormai la possibilità. I saggi del L. (scrisse Sorel) segnano una data nella storia del socialismo.
Opere: La dottrina di Socrate, secondo Senofonte, Platone e Aristotile, Napoli 1871; 2ª ed., Bari 1909; Morale e Religione, Napoli 1873; Della libertà morale, Napoli 1873; Dell'insegnamento della storia, Roma 1876; L'Università e la libertà della scienza, Roma 1897; Saggi intorno alla concezione materialistica della storia; I, In memoria del Manifesto dei Comunisti, Roma 1895; II, Del materialismo storico, Roma 1896; III, Discorrendo di socialismo e di filosofia, Roma 1898; IV, Da un secolo all'altro (postumo, ricostruzione di L. Dal Pane, Bologna 1925); Scritti varii di filosofia e di politica, raccolti da B. Croce, Bari 1906; Lettere ad Engels, in parte edite da Riasanoff, in Pod szamenem marksisma, 1924, e da Porzio e Dal Pane, in Nuova Rivista storica, 1927-28.
Bibl.: A. Torre, Le idee filosofiche di A. L., in rivista italiana di sociologia 1906; C. Fiorilli, A. L., in Nuova Antologia, marzo 1906; P. Orano, I moderni, II, Milano 1909; B. Croce, Note sulla letteratura italiana, ecc., in La Critica, 1907, p. 417 segg.; S. Diambrini Palazzi, Il pensiero filosofico di A. L., Bologna 1923; R. Mondolfo, La filosofia politica in Italia nel sec. XIX, Padova 1924; D. Riasanoff, loc. cit.; L. Dal Pane, La teoria dell'epigenesi nel pensiero di A. L., in Critica sociale, 1925, e polemica col Barbagallo su La prevedibilità storica secondo Marx e A. L., in Nuova Rivista storica, dicembre 1926 e dicembre 1927; id., A. L., Vita e pensiero, in corso di pubblicazione; K. Vorländer, Kant und Marx, Tubinga 1926, p. 218 segg.