Musicista (Firenze 1730 [meno prob. Pozzuoli 1734] - Parigi 1786). Studiò a Napoli con F. Durante. Dopo l'esordio al Teatro dei Fiorentini di Napoli con l'opera buffa Olimpia tradita (1758), si affermò con l'opera seria Andromaca, rappr. al Teatro San Carlo di Napoli nel 1761. Direttore (1770-72) del conservatorio dell'"Ospedaletto" veneziano, dal 1772 all'estero: in Germania (Stoccarda, Monaco) dapprima, per breve tempo, poi in Inghilterra fino al 1780 circa. Nel 1782 si stabilì a Parigi, dove la sua fama, già affermatasi con l'Olimpiade (rappr. per la prima volta a Roma nel 1762, poi a Parigi nel 1777 con il titolo Olympiade ou le triomphe de l'amitié), si accrebbe nel 1783 con il Renaud. E a Parigi si formò, tra il partito italianizzante che faceva capo a N. Piccinni e il partito gluckiano, un terzo partito intorno a S., musicista che riuniva le tendenze stilistiche degli altri due maestri: grazia melodica e appropriata espressione teatrale. Ma dopo qualche tempo la fortuna di S. decadde. Tra le sue opere teatrali di quel periodo, le migliori furono: il Dardanus (1784), Arvire et Evéline (incompiuta, 1788) e soprattutto Oedipe à Colone (1787). Oltre alle opere teatrali (41), S. compose alcune Messe e altre pagine di musica sacra, 8 oratorî, 2 sinfonie, 6 quartetti, 6 trii, 12 sonate per clavicembalo con violino e 12 per clavicembalo solo. Parini compose un'ode per la sua morte.