Comico (Napoli 1822 - ivi 1876), la più celebre maschera dell'Ottocento. Figlio di comici, si presentò sulla scena con la maschera di Pantalone, ch'era quella del padre. Fu il vero Pulcinella, vario, gaio, vivo dell'Ottocento. Modificò lievemente il costume tradizionale e lo trasmise ai suoi successori. Smessa la maschera divenne Pascariello, tipo del popolano napoletano, che rese mirabilmente nell'espressione di tutte le sue elementari passioni. Imparò a scrivere dopo aver cominciato a recitare e nel 1867 raccolse le sue commedie in Selva comica nazionale: sono i lavori di un attore che mirò solamente all'effetto immediato sul pubblico.
Era figlio dell'attore Salvatore (Napoli 1795 - ivi 1869), già ballerino al San Carlo di Napoli, e della danzatrice Maria Giuseppa Errico (1792-1867), famosa poi come Donna Peppa, che, insieme al marito, aveva aperto una baracca per rappresentarvi i Reali di Francia. Antonio, detto Totonno, esordì a nove anni. Mise la maschera a Salerno presso la compagnia Tessari (secondo alcuni presso la compagnia Martoni). Nel 1853 il padre gli cedette la maschera di Pulcinella. Il Pulcinella di A. Petito è assai spesso un umanissimo napoletano, non sempre buffone, persino sentimentale e melanconico, con i suoi motti che chiosano le vicende della vita alla maniera partenopea, spiritosa anche nella tristezza. Non porta più il coppolone (il caratteristico copricapo di Pulcinella, un lungo, morbido tubo di stoffa bianca), ma mette il cilindro sulla maschera, una redingote sul camice bianco, e parla come i signori napoletani, ostentando frasi francesi e italiane. Con queste trasformazioni e con un repertorio di grande fantasia comica, da lui stesso ideato, P. diede decisivo contributo alla definizione ottocentesca della maschera che non è più il tradizionale cafone di Acerra, ma il diretto simbolo del napoletano qualunque, popolano, borghese o aristocratico. Poi P. si tolse la maschera per recitare a viso scoperto nella figura di Pascariello, il popolano dalle passioni elementari. Tra i membri della famiglia P., molti dei quali si dedicarono al teatro, vanno ricordati gli attori Gennaro, fratello di Salvatore, e i suoi figli Costantino (1840-1917) ed Enrico (1848-1904), nonché Davide (1820-1911), fratello di Antonio, che ereditò la maschera di Pulcinella.