Economista e uomo politico greco (n. Atene 1951). Dopo la laurea in Economia, ha conseguito un master in Business administration all’Università di Harvard (1976) per poi entrare in Parlamento come deputato di Nea Dimokratia (Nd, 1977). Esponente di primo piano del partito, ha guidato il dicastero delle Finanze (1989) e quello degli Affari esteri (1989-1992); tuttavia, nel 1993 ha dovuto lasciare la formazione a causa delle sue posizioni oltranziste e nazionaliste in merito all’indipendenza macedone. Negli undici anni successivi è stato leader di Primavera politica, partito che ha sciolto per tornare in forza a Nea Dimokratia (2004). Nominato ministro della Cultura e presidente di ND (2009), nel maggio del 2012 ha raggiunto il 18,8% delle preferenze alle elezioni politiche, ottenendo l’incarico di formare il nuovo governo di coalizione (ND, sola, non disponeva di seggi sufficienti); non ha però trovato il favore delle altre forze politiche e ha rinunciato al mandato. Dopo la sua rinuncia, seguita da quella del leader del PASOK E. Venizelos e da quella del leader di Syriza A. Tsipras, il presidente della Repubblica Papoúlias ha poi tentato di formare un governo di coalizione; falliti tali tentativi, è stato nominato premier ad interim il presidente del Consiglio di Stato P. Pikrammenos. Le nuove elezioni tenutesi nel mese di giugno hanno registrato la vittoria del partito pro-euro ND, che si è aggiudicato il 29,7% dei consensi contro il 26,9% ottenuto da Syriza e il 12,3% del PASOK. Non avendo conquistato la maggioranza assoluta, il partito di Samaras ha formato un governo di coalizione con PASOK e Sinistra democratica (DIMAR); nel luglio successivo il governo guidato dal premier ha ottenuto la fiducia dal Parlamento con 179 voti su 300. Nel giugno 2013, a un anno dalla formazione della coalizione tripartita, e dopo l’uscita di Sinistra democratica (DIMAR) dal governo in ragione della chiusura dell’emittente radiotelevisiva Ert, S. ha risolto la crisi politica decidendo un rimpasto di governo: i socialisti del PASOK hanno ottenuto 11 ministeri su 31 e al loro leader Venizelos sono state assegnate le cariche di vice ministro e ministro degli Esteri. Negli anni successivi, la gravissima crisi economica causata da misure di austerity che hanno ridotto del 40% il potere d’acquisto, comportando tra le altre cose onerosi tagli al settore pubblico, una serie di privatizzazioni e una pesante riforma delle pensioni, ha acuito le già forti tensioni sociali, portando S. a dover affrontare un'opposizione talvolta ostile ed erodendogli consensi, come attesta la sconfitta di ND alle elezioni anticipate per il rinnovo del Parlamento tenutesi nel gennaio 2015, dove ha ricevuto il 27,81% dei consensi contro il 36,3% aggiudicatosi dal partito di sinistra Syriza, il cui leader Tsipras gli è subentrato nella carica di premier. Nel luglio 2015, a seguito della netta vittoria (61,3 contro 38,7%) dei pareri contrari all'accettazione delle proposte dei creditori internazionali per salvare la Grecia dal default nel referendum indetto da Tsipras, S. si è dimesso dal ruolo di leader di Nea Dimokratia.