APOSTROFO
Nell’ortografia italiana, l’apostrofo (’) si usa per segnalare la caduta di una o più lettere di una parola.
• Generalmente indica l’➔elisione di una vocale finale
la arte ▶ l’arte
una ape ▶ un’ape
quello albero ▶ quell’albero
grande uomo ▶ grand’uomo
santo Antonio ▶ sant’Antonio
venti anni ▶ vent’anni
• Ma viene usato anche per indicare alcuni casi di ➔troncamento che danno vita a parole terminanti in vocale, e più precisamente:
– nella 2a persona dell’imperativo dei verbi dare, dire, fare, stare, andare
dai ▶ da’
dici ▶ di’
fai ▶ fa’
stai ▶ sta’
vai ▶ va’
– in qualche altra parola in cui si verifica il troncamento dell’intera sillaba finale
bene ▶ be’
poco ▶ po’
modo ▶ mo’ (a mo’ di = come)
– secondo un’abitudine ormai in disuso, in alcune preposizioni articolate nelle quali il troncamento riguarda il secondo elemento di un ➔dittongo
ai ▶ a’
dei ▶ de’
coi ▶ co’.
In tutti gli altri casi di troncamento, l’apostrofo non va mai usato. Si scrive perciò
un uomo e non un’uomo
nessun altro e non nessun’altro
alcun amico e non alcun’amico
buon appetito e non buon’appetito
Negli stessi casi, invece, al femminile va usato sempre l’apostrofo, perché non si tratta di troncamento ma di elisione. A differenza di quanto accade al maschile infatti (un albero, ma anche un palo), la vocale finale cade solo nel caso dell’incontro con la vocale iniziale della parola successiva (un’ape, ma una palla). Dunque
un’isola, alcun’amica, buon’anima
Non così per qual e tal, in cui anche la forma femminile si deve a troncamento (si dice anche qual vista, la tal via), e dunque non va mai scritta con l’apostrofo
qual è tuo marito / qual è tua moglie?
il tale e il tal altro / la tale e la tal altra
Rientrano fra i casi di troncamento da scrivere senza apostrofo anche espressioni come nobil uomo (o nobiluomo), suor Agnese, fin allora, ben accolto, far entrare, venir avanti, sapor amaro.
L’apostrofo è usato anche per indicare la caduta di una o più cifre nell’indicazione di una data. In questo caso, poiché indica la caduta di un elemento che precede, l’apostrofo va orientato verso sinistra
la guerra del ’15-’18
Una vecchia regola scolastica vietava l’uso dell’apostrofo in fine di rigo. Si tratta di un’abitudine legata all’uso tipografico e non di una vera regola grammaticale. Sono perfettamente lecite, dunque, soluzioni come
del // l’anno ▶ del- // l’anno
Da evitare, invece, la soluzione dello // anno, che darebbe vita a una sequenza (dello + parola cominciante per vocale) inaccettabile per la norma dell’italiano.
VEDI ANCHE articoli; qual è o qual’è?; talora o tal’ora?; sillabe, divisione in