Nome comune di Uccelli rapaci, ordine Accipitriformi famiglia Accipitridi, appartenenti sia al genere Aquila sia ad altri generi. Sono tra i rapaci più potenti e si nutrono di preda vivente; il volo è agile, elegante, imponente. Del genere Aquila sono note varie specie: A. heliaca (a. imperiale; fig. A); A. chrysaëtos (nota come a. reale o a. rapace o a. toscana; fig. B): di color bruno cioccolata, testa fulva, ala lunga 610-720 mm, è stazionaria in Italia, sugli alti monti del continente e delle isole, dove di norma nidifica; è in via di estinzione; A. clanga (a. anatraia maggiore, o a. macchiata; fig. D), che nidifica nell’Europa orientale e settentrionale e in Asia, di passo in Italia. Appartengono ad altri generi: Hieraetus fasciatus (a. del Bonelli; fig. C), che nidifica sulle isole maggiori, accidentale sul continente; Haliaetus albicilla (a. di mare, a. nera, a. comune; fig. E), che nidifica in Sardegna e in Corsica, rara altrove.
Costellazione boreale, introdotta da Tolomeo, a sud del Cigno e della Lira, in cui a occhio nudo è visibile la stella principale Altair (α Aquilae), accompagnata da due stelle minori e con esse allineata.
Moneta d’oro o d’argento coniata nella zecca di Messina dal re Pietro III d’Aragona, I di Sicilia, detta anche pierreale d’oro e pierreale d’argento. L’a. (ingl. eagle) è inoltre una moneta d’oro degli USA che pur non avendo più corso legale è ancora oggetto di contrattazioni commerciali sul mercato internazionale dei preziosi. Analogamente sono ancora in commercio la double eagle, da 20 dollari, la half-eagle da 5 e la quarter-eagle da 2 e 1/2.
Per l’a. nell’araldica ➔ figura.