Settore della ricerca archeologica sviluppatosi nel mondo anglosassone intorno agli anni Cinquanta del Ventesimo secolo, il cui oggetto di studio è costituito dai reperti e dalle testimonianze dell'epoca della rivoluzione industriale in tutti i suoi aspetti e contenuti (macchine, edifici, tecnologie, infrastrutture) e dall'impatto economico da essa derivato. La storia del processo industriale è fondata in gran parte su materiale deperibile e soggetto al riciclaggio; gli edifici industriali, concepiti in funzione di un uso temporaneo e di specifiche tecnologie, hanno durata conforme alla funzionalità dell’impiego (come gli stessi archivi d’azienda e i disegni tecnici) e un’obsolescenza assai maggiore dell’edilizia tradizionale. Di qui la necessità, oltre che dello studio, anche del censimento e della conservazione di quello che è ormai considerato parte del patrimonio culturale di un Paese, anche in funzione della musealizzazione o del riuso, a fini culturali, di edifici o ambienti, sedi storiche del processo di industrializzazione. Nei paesi anglosassoni, ma anche in Europa e in Italia, oltre che allo studio e alla conservazione del patrimonio industriale si è pervenuti anche a notevoli realizzazioni di riuso e di popolarizzazione di edifici industriali, macchinari, ambienti e territori, sedi storiche del processo di industrializzazione, come nei siti urbani di Roma (ex mattatoio del Rione Testaccio; Centrale Montemartini di via Ostiense) e in una vasta area mineraria della Sardegna (Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna).