industrializzazióne Processo derivato dalla rivoluzione industriale, che consiste in profonde trasformazioni delle strutture economiche e sociali determinate dal rapido sviluppo dell'industria (intesa come complesso delle attività consistenti nel produrre o nel trasformare beni materiali), favorito da nuove tecniche che danno luogo ad aumenti sostanziali di produttività. Con riferimento a un'entità territoriale, l'i. indica sia la trasformazione dell'economia di questa in senso industriale, attraverso lo sviluppo delle attività industriali con prevalenza sulle altre (agricole, terziarie ecc.), sia, con riferimento a determinati settori dell'attività economica, lo sviluppo e l'intensificazione della produzione mediante un crescente impiego di capitali e l'adozione di nuove tecniche produttive, di criteri più razionali, di un più efficiente coordinamento dei fattori impiegati (si parla allora di i. dell'agricoltura o dei servizi).
L'i. ha rappresentato in molti paesi il passaggio decisivo per la crescita del reddito e degli standard di vita della collettività, accompagnato, sin dalla prima metà del 19° sec., da mutamenti nella struttura della domanda dei consumi: riduzione della quota di domanda per beni di prima necessità e crescita esponenziale di quella per i manufatti industriali e i beni di investimento, fattori indispensabili per aumentare le capacità produttive del sistema. Il processo di i. ha seguito strade diverse a seconda del contesto geografico, a causa di una diversa distribuzione delle risorse umane, naturali ed energetiche, e delle condizioni storico-politiche (si pensi all'influsso del colonialismo e dell'imperialismo sull'evoluzione socio-economica dei paesi in via di sviluppo).
Considerata nel suo apporto al valore aggiunto a livello mondiale, l'i. appare come fenomeno decisamente concentrato in specifiche aree del pianeta. Si tratta di quelle relative a Stati dotati di sistemi industriali a più antico impianto (o comunque notevolmente diversificatisi e sviluppatisi a partire dal secondo dopoguerra), come i paesi europei e nordamericani. A questi si sono progressivamente aggiunti numerosi Stati del Sud-Est asiatico (come il Giappone, la Corea del Sud e la Cina) e dell'America Meridionale. La rapida evoluzione del fenomeno in queste ultime aree è stata peraltro agevolata dalla tendenza dei paesi più industrializzati a delocalizzare la produzione, ossia a trasferire i processi di trasformazione delle materie prime o di seconde lavorazioni in Stati che offrono manodopera copiosa e meno costosa.