Scrittore norvegese (Time 1831 - Oslo 1924). Figlio di contadini, crebbe in un ambiente di tetra religiosità popolare d'impronta pietistica e fu maestro di scuola e acceso fautore del Landsmål. Reagì all'educazione ricevuta col racconto polemico Ein Fritenkjar ("Un ateista", 1878). Il contrasto ideologico e sociale riflesso nel bilinguismo norvegese gl'ispirò il romanzo Bondestudentar ("Studenti contadini", 1883), cui seguirono Mannfolk ("Uomini", 1886), Hjaa ho mor ("Dalla mamma", 1890), tutti più o meno d'intonazione naturalista. Subito dopo, il romanzo-diario Troette moend ("Anime stanche", 1891), scritto in dano-norvegese, rispecchia la crisi religiosa di fine secolo non senza echi nietzschiani e tolstoiani. Anche nel racconto Fred ("Pace", 1892) e nei cicli di poetiche visioni Haugtussa ("La fata delle montagne", 1895), I Helheim ("Nell'inferno", 1901) e nella trilogia drammatica Loeraren ("Il maestro", 1896), Den burtkomme Faderen ("Il padre perduto", 1899), Heimkomin son ("Il figliuol prodigo", 1908), si avverte il suo tormento morale ossessivo e soffocante.