Storico greco (95 circa - 180 d. C. circa); nato a Nicomedia di Bitinia e cittadino romano, rivestì ragguardevoli cariche politiche al tempo di Adriano, ma dopo l'avvento di Antonino Pio si trasferì in Atene. Fra le sue opere, nelle quali prese a modello Senofonte, principale è "La spedizione di Alessandro" (᾿Ανάβασις ᾿Αλεξάνδρου), in sette libri, che è, tra quelle pervenuteci, la trattazione più attendibile sulla conquista dell'impero persiano da parte dei Macedoni; fonti principalissime di A., la storia di Tolomeo I Sotere e quella di Aristobulo di Cassandria. A. scrisse anche un'opera geografico-etnografica sull'India (᾿Ινδικὴ συγγραϕή), che ci è conservata, e trattazioni sui diadochi (τὰ μετὰ ᾿Αλέξανδρον; ne abbiamo cospicui frammenti), sulla storia della Bitinia e sulle guerre partiche di Traiano (perdute). Restano in gran parte le sue opere filosofiche giovanili intorno alla dottrina di Epitteto, del quale A. era stato discepolo (Διατριβαὶ ᾿Επικτήτου "Dissertazioni di Epitteto"; ᾿Εγχειρίδιον ᾿Επικτήτου "Manuale di E."); tra gli scritti minori sono conservati "La caccia" (Κυνηγετικός), "La tattica" (Τέχνη τακτική), "Il periplo del Ponto Eusino" (Περίπλους Εὐξείνου πόντου).