Economista inglese (Ryde, isola di Wight, 1877 - Cambridge 1959). Allievo e successore di A. Marshall, è ritenuto il pioniere dell'economia del benessere. Accanto alla sua opera più ampia The economics of welfare e alla dotta, equilibrata opera sulle crisi Industrial fluctuations, meritano di esser ricordati segnatamente gli acuti Essays in applied economics, lo Study in public finance, vero e proprio trattato di finanza, sia pure incompleto, aderente appieno ai presupposti e ai limiti del sistema marshalliano, e la Theory of unemployment.
Discepolo di A. Marshall e suo successore alla cattedra di economia politica nell'univ. Cambridge (King's College, 1908-43). Socio straniero dei Lincei (1932); premio Feltrinelli internazionale per le scienze economiche e sociali nel 1955. Nella sua opera più nota (Wealth and welfare, 1912, poi trasformata in The economics of welfare, 1920) considera infatti il processo economico in funzione del raggiungimento di un sempre maggior benessere valutabile in termini monetari, avvertendo come l'aumento della produzione e del reddito nazionale provochi accrescimento del benessere generale soltanto quando il reddito che tocca alle classi povere non sia diminuito, e come l'aumento del reddito reale delle classi povere significhi aumento del benessere generale soltanto quando non implichi contrazione del reddito nazionale. Tra le moltissime opere, tutte di grande rilievo: Principles and methods of industrial peace (1905); Protective and preferential import duties (1906); Industrial fluctuations (1927); Studies in public finance (1928); Economic essays and addresses (1931); Theory of unemployment (1933); Economics in practice (1935); The economics of stationary states (1935); Socialismus versus capitalismus (1937); Employment and equilibrium (1940, 2a ed. 1949); Lapses from full employment (1945); Income. An introduction to economics (1946; trad. it. 1949); The veil of money (1948); Keynes' General theory (1950); Essays in economics (1953); Alfred Marshall and current thought (1953). È noto tra l'altro per aver studiato la relazione inversa tra il variare del potere reale di acquisto delle scorte monetarie e il variare dei salari e dei prezzi, che, secondo P., fornirebbe al sistema economico un automatico incentivo riequilibratore in caso di squilibrio (effetto di P.: pigouvian effect o real balance effect).