ASSIA (ted. Hessen; A. T., 53-54-55)
Regione e stato della Germania occidentale. Nel nome di Assia, secondo le ricerche dei filologi e degli storici tedeschi, verosimilmente sopravvive quell'antica popolazione germanica dei Chatti, menzionati più volte da Tacito e dei quali la parte principale, a somiglianza dei Frisi, non avrebbe lasciato le sue sedi nel periodo delle invasioni barbariche. Nell'ottavo secolo apparisce il nome di Assii (Hessii, Hessi, Hessones) per designare gli abitanti di quella parte della Germania occidentale che sta su l'Eder, lo Schwalm, l'alta Lahn, la Fulda e la Werra inferiore, e che corrisponde a quella che molto più tardi, per distinguerla dal paese sulla Lahn o Alta Assia, si chiamò Bassa Assia. Nel regno carolingio di Germania erano importanti cantoni (Gaue) quello dell'Alta Lahn e quello dell'Assia (Hessen) che comprendeva anche la regione sassone del fiume Diemel e costituiva una contea, la parte franca della quale si chiamò anche contea di Maden (a sud-ovest di Cassel) o anche di Gudensburg dal castello a occidente di Cassel.
Fu questo il primo nucleo dello stato che ebbe variazioni territoriali complicate, soprattutto perché non fu sempre riunite in una sola mano, ma, più spesso, divigo e suddiviso tra i discendenti di Enrico I fondatore della casa d'Assia, e perché gli acquisti, le diminuzioni o le permute cambiarono più volte la sua configurazione e la sua composizione. Nondimeno esso gravitò sempre su quell'unità naturale che si chiama Assia nel senso proprio, cioè sul paese di montagne e di colline tra il Meno a S. e la confluenza della Werra con la Fulda a N. e fra la selva di Turingia a E. e le Montagne Scistose del Reno a O. I caratteri morfologici distinguono abbastanza bene l'Assia dalle regioni contigue. Infatti, mentre lungo il Reno i resti dell'antico penepiano germanico si elevano, nelle Montagne Scistose, in una msssa compatta e le rocce più antiche formano l'attuale superficie geografica, nell'Assia si avvicendano bassure e rilievi interposti, in parte formati da antiche lave, in parte invece costituiti di sedimenti recenti, dal Mesozoico in su. Questi sedimenti giacciono sulla base dell'antico penepiano e, per effetto delle dislocazioni mioceniche, si trovano tanto in basso che l'erosione posteriore non li ha raggiunti, mentre un'intensa attività vulcanica li ha rivestiti di basalti. E poiché gli affondamenti non avvennero in modo eguale, alcune parti che, relativamente a quelle costituenti i monti, sono scese più in basso, raccolsero i depositi continentali cenozoici. Nell'Assia adunque, sopra un piccolo spazio, si nota una grande varietà di composizione e di giaciture delle rocce, dalle quali, sotto la comune azione delle acque, conseguì una corrispondente varietà di forme del terreno. Valli innumerevoli, tra grandi e piccole incisero la superficie strutturale, che è anche smembrata da campi di affondamento a forma di bacino. Dei tre grandi campi d'affondamento quello occidentale, che a settentrione incomincia ai piedi dell'altipiano di Paderborn e dei monti Eggen e per Cassel si stende in direzione di mezzodì, è diviso da una serie di bacini elaborati dall'erosione fluviale e per mezzo delle lave del Vogelsberg è separato dalla Wetterau che, fra il detto monte vulcanico e il Taunus, ne è la continuazione meridionale che mostra come quest'infossamento continui a nord quello renano. A occidente dell'infossatura assiana si estende quella che più propriamente si dice la parte montagnosa dell'Assia e si chiama anche Selva Assiana, poiché di fatto sono montagne tuttora ricche di boschi, il cui aspetto contrasta con le parti basse e aperte della regione che furono diboscate e abitate da tempo molto remoto.
I corsi dei fiumi Kinzig e Fulda corrispondono a un secondo campo d'affondamento che per la situazione può chiamarsi della Media Assia e ancora più a E. v'è una terza zona affondata corrispondente al corso della Fulda. Questi campi d'affondamento segnano per l'uomo vie naturali dirette da N. a S. e fanno dell'Assia il transito tra la Germania settentrionale e la meridionale.
Le montagne dell'Assia, come si disse, non formano un unico individuo orografico ma un complesso di rilievi interposti alle bassure. A mezzodì s'iniziano con le propaggini dello Spessart e del Rhön (Wasserkuppe, 950 m.) che la Werra separa dalla Foresta di Turingia. Il Vogelsberg basaltico (Taufstein, 772 m.; Hoherodskopf, 767 m.; Herchenheiner, 732 m.) domina l'Alta Assia ed ha a NE. lo Knüll o Knyll (Knüllkopf, 632 m., Eisenberg, 636 m.); a levante di essi si adagia il bacino della Fulda corrispondente a un'altra area di maggiore affondamento, chiusa al suo lato orientale dal Rhön, dalla Seva di Seuling (Nadelöhr, 483 m.), dal Ringgau (512 m.) e dal Meissner (949 m.). La Fulda, dirigendosi a N. verso la Werra, entra nel bacino di Cassel limitato dalle Selve di Habicht e di Keller; oltre il Weser, con la Selva di Sölling e già fuori dei confini della provincia prussiana dell'Assia, termina la regione fisica.
Alla variata conformazione del terreno corrispondono variazioni locali nel clima, nell'idrografia e nella vegetazione: in generale il clima, alquanto diverso da quello delle Montagne Scistose del Reno, risente della maggior distanza dal mare; i fondi delle valli sono relativamente elevati: Cassel si trova a 160 m., Fulda a 250 m. sul livello del mare e il paese è aperto verso settentrione e perciò esposto ai venti freddi di N. e di NO. Da ciò dipendono le basse temperature medie di gennaio, che, salvo qualche eccezioae, sono di oltre un grado inferiori allo zero del termometro comune, nonché le basse temperature annue (solo la Wetterau meridionale ha 9°, la valle della Werra e del Weser meno di 8°).
L'irregolarità della conformazione superficiale si rispecchia nelle acque correnti, divise nei bacini idrografici del Reno e del Weser, con prevalenza di quest'ultimo che emunge tre quarti del territorio, essendo la linea di spartiacque segnata dall'Ederkopf e dalla più alta vetta (Taufstein) del Vogelsberg che per la sua stessa forma è un centro di dispersione idrografica e riceve poco più di 1000 millimetri di pioggia all'anno. Un altro nodo idrografico particolarmente importante è il Rhön: vi nasce infatti la Fulda, che attraversa tutta l'Assia.
Le differenti condizioni del suolo ne determinano le forme diverse di sfruttamento: nella provincia prussiana i terreni coltivati (campi e orti) occupano il 41% dell'area totale mentre il 16% è a prati e pascoli, e il 39% è boschivo: quest'ultima cifra è leggermente più bassa (33,5%) nell'Assia Superiore. I boschi più fitti e più estesi crescono sui terreni meno fertili e più elevati, come si è già accennato, e in essi dimorano ancora molti animali selvatici. Lo Spessart e il Vogelsberg, luoghi prediletti delle cacce di Federico Barbarossa, ospitano ancora il cervo, il gallo cedrone e il fagiano. Ma la flora e la fauna sotto l'aspetto biogeografico non presentano individualità spiccata.
La popolazione è nella parte principale costituita dagli Assiani appartenenti al ramo franco e ritenuti discendenti degli antichi Chatti; come i Turingi, parlano un dialetto medio (alto) tedesco; la Werra tra Munden e Vache segna il limite non netto di separazione tra Assiani e Turingi; verso il confine settentrionale coi Bassi Sassoni appare il plattdeutsch. Il confine dialettale tra alto e basso tedesco è segnato dal Rothaargebirge, attraversa lo staterello del Waldeck e per l'Habichtswald passa la Fulda a monte di Münden e raggiunge la Werra a Hedemünden. La popolazione vive prevalentemente raccolta in città e villaggi: villaggi agglomerati e villaggi formati da case allineate lungo le strade. Le case rurali di cui essi sono composti rispecchiano le differenze etniche (v. germania).
La densità della popolazione non è grande, perché il suolo non è molto fertile o per la prevalenza delle arenarie variegate o per l'altitudine, da cui consegue un clima sfavorevole che permette alla rada popolazione di coltivare solo le patate, l'avena e la segala. Nel circolo di governo di Cassel la densità raggiunge 108 per kmq., nell'Alta Assia 99,9, ma questi valori medî non dànno idea del modo come è distribuita la popolazione, che si addensa sui fondi alluvionali delle valli. Le parti basse sono le sedi stradali più opportune: e il terreno è adatto alle coltivazioni più utili, tra le quali sono particolarmente notevoli frumento, orzo, bietola da zucchero, alberi da frutta. Nei punti più favorevoli per l'incrociarsi di più vie sorgono gli agglomeramenti urbani, alcuni dei quali con carattere spiccatamente industriale (Hanau, presso la confluenza del Kinzig col Meno, con 37.472 ab.; Cassel, sulla Fulda, con 153.196 ab.) benché l'Assia propria, il cui sottosuolo è relativamente povero di minerali (ligniti del Wetterau e dei dintorni di Cassel, nell'Alta Assia bauxite, ferro di Giessen, di Ober Rosbach e del Vogelsberg) non possa avere uno sviluppo industriale paragonabile a quello della Renania o della Vestfalia. Nel territorio di Hanau la densità è 216,7, intorno a Cassel 154,2, Friedberg 157, Giessen 165; i valori più bassi della densità si hanno nei circondarî di Frankenburg (46), di Lauterbach (55), di Hünfeld (55). All'Assia naturale di cui sono così date le principali caratteristiche, non corrisponde un ente politico unico: essa è divisa fra la repubblica d'Assia, che vi possiede la provincia dell'Assia Superiore, e la Prussia; non solo, ma tanto il territorio della repubblica d'Assia quanto la provincia prussiana di Assia-Nassau, superano i limiti dell'Assia naturale e comprendono regioni ben distinte da quest'ultima alle quali tuttavia è attribuito il nome di Assia.
E poiché è necessario trattare delle varie parti che compongono l'Assia politica, nell'esame di queste sarà anche necessario far parola delle condizioni naturali che vi trova la vita dell'uomo.
Si è detto che l'Assia è divisa fra la Prussia e la repubblica autonoma. Questa rappresenta ciò che rimane del vecchio granducato, sul quale sino al 1918, per effetto del testamento di Filippo il Magnanimo (1562) regnò la linea cadetta di Assia-Darmstadt discesa dal quarto figlio di lui. Ciò che apparteneva alla linea elettorale di Assia-Cassel aveva cessato di costituire uno stato a sé nel 1866 quando la Prussia s'impossessò delle terre dell'elettore Federico Guglielmo e con quelle formanti il vicino ducato di Nassau e con la città libera di Francoforte, costituì la provincia di Assia-Nassau. Quest'ultima, mentre comprende una regione distinta, il Nassau, che sarà oggetto di un articolo speciale (v. nassau), occupa parte non piccola del paese cui spetta il nome di Assia propria e che abbiamo or ora descritto. Perciò è logico anche parlarne subito, per notare che l'Assia Prussiana corrisponde essenzialmente al circondario politico di Cassel, salvo però il territorio fra il Taunus e il Meno, dove sono le città di Francoforte e di Wiesbaden che fanno parte del distretto occidentale con capoluogo Wiesbaden, essenzialmente formato dal Nassau. All'Assia Prussiana, e senza continuità territoriale con essa, appartengono frammenti di territorio più o meno vicini al corpo della provincia. Nel finitimo Waldeck vi sono le due piccole enclaves di Eimelrod e di Höringhausen; senza confronto più importante è il territorio ferrifero di Smalcalda (la famosa città luterana nota nella storia per la lega stretta dai protestanti nel 1530-31) sul versante SO. della Selva di Turingia. Essa conta 44.560 ab. su una superficie di 279,23 kmq. compresovi il vicino e piccolo frammento territoriale di Barchfeld (3116 ab.). Un'altra exclave è il territorio in gran parte collinoso (Paschenberg, 335 m.) della contea di Schaumburg (449 kmq.; 48.650 ab., 107 per kmq.) che in passato prendeva nome dalla città di Rinteln e si trova alquanto a N. dell'Assia, a cavaliere del Weser, incuneato fra la provincia di Hannover, lo Schaumburg-Lippe e il Lippe, al limite fra il bassopiano germanico e le montagne della Media Germania. Quivi, su una piccola area, affiorano i terreni geologici più diversi: da ciò la varietà di forme del suolo che rende ameno il paesaggio, mentre il clima risente già della minor distanza dal mare. Nello Schaumburg si estrae litantrace, il cui valore supera quello delle ligniti dell'Assia propria.
Il territorio della repubblica assiana, che fa parte della repubblica federale germanica, consta di due parti principali, l'una settentrionale, ed è la provincia dell'Alta Assia, distesa intorno al Vogelsberg e sul Wetterau, che rientra nell'Assia naturale; l'altra meridionale a cavaliere del Reno: queste due parti del territorio della repubblica sono disgiunte dal territorio di Francoforte.
Le tre provincie costituenti la repubblica complessivamente formano kmq. 7693 con 1.282.051 abitanti (1919) cioè in media 175 per hmq. Ma è necessario avvertire che dalle provincie stesse dipendono frammenti staccati, inclusi nel territorio di altri stati tedeschi. Tra questi sono notevoli le aree boschive che, nella regione del Taunus inclusa nel territorio prussiano, si trovano subito a SO. della provincia dell'Assia Superiore, dalla quale dipendono; alla provincia di Starkenburg appartengono: parte di Helmhof col bosco che ne dipende, inclusa nel Baden; Wimpfen am Berg con Wimpfen im Tal e Hohenstadt al confine tra Württenberg e Baden; Steinbach a SE. del Tauno, pure incluso in territorio prussiano. Reciprocamente, minuscoli frammenti di territorio badese e prussiano sono inclusi nell'Assia.
La provincia dell'Alta Assia, estesa 3288 kmq. con 328.490 ab., ha per capoluogo Giessen, sede universitaria, sulla sinistra della Lahn. Il corso superiore di questo fiume con l'estremità orientale del Tauno e un tratto del corso della Fulda sono compresi nei confini dell'Alta Assia.
La parte meridionale della repubblica assiana comprende le due provincie di Starkenburg e dell'Asia Renana. Quest'ultima sta sulla riva sinistra del fiume e costituisce la provincia detta perciò dell'Assia Renana (1377 kmq., 382.432 ab. nel 1919, cioè 270 per kmq.) con le città di Magonza (Mainz) capoluogo, Vormazia (Worms) e Bingen: confini del tutto artificiali la separano dal Palatinato Bavarese e dalla provincia prussiana del Reno; essa però occupa gran parte della regione di ripiani dolcemente collinosi separati da ripide scarpate, che si può denominare dalla stessa divisione politica dell'Assia Renana e che deriva il suo aspetto dalla disposizione pressoché orizzontale degli strati terziarî e la grande fertilità dal mantello di loess che riveste la superficie del suolo. Ond' essa, che riceve scarse piogge e conta un buon numero di giornate serene nel corso dell'anno, è tutta campi arati e vigneti, a eccezione di quei pochi tratti che a causa della diversa natura del terreno sono coperti di boschi e rappresentano appena 4,5% dell'area della provincia. L'agricoltura è la forma economica dominante, salvo i margini settentrionale e orientale dove appariscono le industrie. A oriente le colline declinano sulla pianura renana che il corso del fiume partisce tra le due provincie meridionali dell'Assia, determinando anche l'esistenza di due vie naturali parallele che portano rispettivamente ai due centri di Magonza e di Francoforte sul Meno. In questa pianura il mais raggiunge la latitudine più settentrionale di tutta l'Europa.
Passando sulla destra del fiume, siamo nella provincia di Starkenburg, così denominata dal castello presso Heppenheim. Essa misura 3027 kmq. e conta (1919) 590.380 ab. (cioè 209 per kmq.) e sta sulla sinistra dell'ampio arco del Meno, in modo che buona parte dell'Odenwald vi resta inclusa; onde si comprende come il 42,4% della superficie della provincia sia occupato da boschi. L'Odenwald è una delle montagne "a zolle" della Germania, divisa fra l'Assia, il Baden e la Baviera, la cui massima altezza è il Katzenbückel (628 m.) ed è coperta specialmente de acifolie nella parte interna; ai boschi invece si alternano prati, campi e frutteti nelle parti declinanti verso le pianure del Reno e del Meno che le colline boscose di Langen separano l'una dall'altra. Nella pianura del Reno, presso le colline, sorge la città di Darmstadt capitale della repubblica d'Assia, formatasi intorno al castello dei duchi e, negli ultimi decennî del sec. XIX, divenuta importante nodo ferroviario e grosso centro industriale (v. darmstadt). Le condizioni favorevoli al commercio e all'industria che si possono dire generali per tutta la repubblica, non dipendono tanto dalla eterogeneità delle parti che la compongono e dagli scambî che ne conseguono, quanto piuttosto dalla situazione geografica favorevole, in una regione di passaggio, dove inoltre il Meno e il Reno sono le arterie naturali della vita economica, rese più attive dall'uomo che ha collegato con un canale il Meno al Danubio e questo al Neckar: le materie prime, e tra queste il carbone che per molte industrie si deve importare, si possono trasportare a basso prezzo per quelle vie d'acqua.
Bibl.: G. Braun, Deutschland, Berlino 1918, pp. 19-172; G. Greim, Landeskunde des Grossherzogstums Hessen, der Provinz Hessen Nassau und des Fürstentums Waldeck, 1912; C. Hessler, Hessische Landes- und Volkskunde, Marburgo 1904-1907; M. Jäschke, Das Meissnerland, in Forsch. z. deutschen Landeskund Volkskunde, III, Stoccarda 1888; W. Ule, Das Deutsche Reich, 2ª ed., Lipsia 1925, pp. 305-314; C. Wagner, Die Bevölkerungsdichte in Südhannover, in Forsch. z. deutschen Landes- u. Volkskunde, Stoccarda 1903; Geologische Spezialkarte Grossherzogstums Hessen, al 25.000, Darmstadt 1886.
La contea, poi langraviato e principato di Assia.
La regione abitata dalla tribù germanica dei Chatti, dal cui nome proviene Assia (vedi sopra) rimase, in seguito alla vittoria di re Clodoveo presso Tolbiac nel 496, assoggettata al dominio dei Franchi. Fu cristianizzata da san Bonifacio, per cui ordine fu fondato nel 744, il monastero di Fulda. Dopo la morte di Carlomagno, si intendeva sotto il nome di Assia propria (distretto assiano o della Franconia) la regione presso il fiume Fulda, presso il fiume Eder, affluente del primo, e il fiumicello Schwalm, affluente dell'ultimo, fino al bacino superiore della Lahn. Teneva la contea del distretto assiano della Franconia la stirpe dei Corradini il cui capostipite aveva avuto molti rapporti con l'imperatore Ludovico il Pio, figlio di Carlomagno. Uno di questa stirpe, Corrado il Minore, possedeva nel 908 la contea di quel distretto, portando il titolo ducale: e duca si chiamò anche Everardo caduto lottando col re Ottone I. Dopo la morte di Everardo l'Assia si scisse in più parti, e parecchi conti col medesimo nome di Werner, governarono l'uno dopo l'altro nel sec. XI la contea d'Assia. Poi nel sec. XII, e precisamente nel 1121, morto uno dei conti Werner, i suoi possedimenti, caduti sotto il dominio dell'arcivescovo di Magonza, furono da questo concessi in feudo alla casa dei Gisoni stabiliti nel distretto della Lahn superiore. Edvige, figlia di Gisone IV, morto nel 1122, era sposa di Ludovico I di Turingia; forse per questa parentela, nel 1189 fu da Federico I Barbarossa concesso al langravio Ludovico III di Turingia, detto il Pio, anche il titolo di langravio di Assia.
Tra i principi della Turingia, signori dell'Assia, è da rammentare Ludovico IV, sposo dal 1221 di santa Elisabetta (1207-31). Con Enrico Raspe IV, fratello di Ludovico il Santo, si estinse nel 1247 il ramo maschile dei langravî di Turingia. Ne seguì una sanguinosa lotta per la successione. Del resto, nonostante la sua unione con la Turingia, l'Assia aveva mantenuto una certa indipendenza, sicché il giovane Ermanno, langravio di Assia, divenuto maggiorenne nel 1237, volle portare, per le sue pretese sul langraviato di Turingia, il titolo di principe. Ma il vero fondatore, sotto la reggenza di sua madre Sofia di Brabante, dell'indipendenza dell'Assia fu Enrico il Fanciullo; difatti dopoché nel 1267 fu conclusa la pace tra il suo alleato duca Alberto di Brunswick e il margravio di Meissen, Enrico abbandonò tutte le sue pretese sulla Turingia ma fu riconosciuto come langravio e signore di Assia. Dunque allora soltanto s'iniziò l'indipendenza dell'Assia, il cui territorio era stato accresciuto nel 1265 dallo stesso Enrico cop l'acquisto della contea di Giessen. E, per il valido appoggio prestato dal langravio Enrico il Fanciullo all'elezione di Adolfo di Nassau a re di Germania, nel 1292, il langravio fu elevato al grado di principe dell'Impero. Morto Enrico, avvenne un fatto importante, non tanto per le sue conseguenze immediate, quanto per quelle che doveva avere sulla compagine futura dell'Assia: la prima sua divisione che ebbe però, questa volta, la durata soltanto di tre anni. Difatti nel 1308, dei figli di Enrico, Giovanni ottenne l'Assia inferiore con capitale Cassel, Ottone l'Assia superiore con la capitale Marburgo.
Il langravio Enrico II il Ferreo concluse nel 1373 col margravio Federico di Meissen e i suoi fratelli Baldassarre e Guglielmo il patto che, estintosi il ramo maschile d'una delle due parti contraenti, l'altra ne dovesse ottenere l'eredità. Tale patto, allargatosi fin dal 1457 con l'accesso del margravio di Brandeburgo, fu rinnovato nel 1614 col trattato di Naumburg. Nel 1373 con conferma dell'imperatore Carlo IV, il langraviato di Assia fu eretto in principato indivisibile, dipendente e infeudabile solo dall'Impero. Un acquisto di certa importanza per il langraviato fu fatto da Ludovico I il Pacifico nel 1450 con la contea di Ziegenhain-Nidda. Deceduto, 16 anni dopo, questo langravio, l'Assia fu divisa tra i suoi figli, Ludovico ed Enrico, in modo che al primo toccasse la parte minore, cioè l'Assia Bassa con la capitale Cassel, al secondo la parte maggiore, cioè l'Assia Superiore con la capitale Marburgo. L'estensione del territorio di Assia fino al Reno avvenne nel 1479 con l'incorporazione della contea di Katzenelnbogen, venuta in possesso del langravio Enrico III per eredità. Nel 1505, a Guglielmo II, amico intimo dell'imperatore Massimiliano I, fu concessa per la sua partecipazione alla guerra di successione di Baviera e del Palatinato, la città di Homburg vor der Höhe. La lotta, durata molti anni, per la successione della contea di Katzenelnbogen tra Filippo il Magnanimo e la casa di Nassau, terminò con la dieta di Francoforte del 1557 a vantaggio del primo. Difatti l'Assia rimaneva in possesso delle contee di Ziegenhain e di Nidda. Lo stesso Filippo (1509-1567) è da considerarsi il più eminente tra i principi dell'Assia, specialmente come promotore della riforma luterana. Fu lui che il 4 maggio 1526 concluse a Torgau col duca di Sassonia, grande elettore dell'Impero, la prima alleanza dei principi luterani, cui ben presto aderirono 8 tra duchi, conti e altri principi. I figli di Filippo, alla morte del padre si divisero l'eredità paterna: il maggiore, Guglielmo IV il Saggio (1567-1592), ebbe il langraviato di Assia-Cassel, il minore, Giorgio I il Pio (1567-1596), il langraviato di Assia-Darmstadt: divisione che fu riconosciuta formalmente però soltanto con la pace di Vestfalia (1648).
Bibl.: Ewald, Historische Übersicht der Territorialveränderungen der Landgrafschaft Hessen und des Grossherzogtums Hessen, Darmstadt 1872; Soldau, Geschichte des Grossherzogtums Hessen, Giessen 1896; K. Hattemer, Territorialgeschichte der Landgrafschaft Hessen bis zum Tode Philipps des Grossmütigen, Darmstadt 1911.
Il langraviato, poi principato elettorale di Assia-Cassel.
La vita a sé del langraviato di Assia-Cassel comincia nel 1567, quando dopo la morte dell'ultimo langravio di tutta l'Assia (v. sopra), Filippo il Magnanimo, questo territorio rimase diviso tra i figli di lui, i langravî Guglielmo IV (1567-1592) e Giorgio I. Al primo toccarono la cosiddetta Assia Inferiore, e le città di Smalcalda e di Ziegenhain coi rispettivi distretti. La vita del langraviato fu molto agitata per le lotte religiose. Il langravio Maurizio (1592-1627), diventato calvinista, fu in continuo urto con la nobiltà luterana del paese; Guglielmo V (1627-1637), avendo fatto causa comune col re Gustavo Adolfo di Svezia, finì i suoi giorni in esilio; la vedova di lui, Amalia, reggente per il figlio minorenne Guglielmo VI, riconquistò il territorio perduto, anzi lo accrebbe con la città di Hersfeld e con parte della contea di Schaumburg, ma più ancora si rese benemerita della compagine statale di Assia-Darmstadt con l'introduzione nei patti di famiglia della casa regnante, della primogenitura. In tal modo essa prevenne ulteriori smembramenti territoriali. Ben presto se ne sarebbe prestata l'occasione: nel 1685. Invece per quel savio provvedimento il ramo Assia-Philippsthal, fondato allora da Filippo, terzogenito del langravio Guglielmo VI, non fu dotato di territorio, e non ebbe sovranità di sorta, ma soltanto appannaggio conveniente.
Il langravio Carlo offrendo generosamente nel 1688 a numerosi ugonotti fuggiaschi dalla Francia, asilo nella sua capitale, la trasformò da piccola in un'importante città. Dall'architetto italiano Guernieri fece iniziare nel 1701, a poche miglia di distanza da Cassel, sul terreno denominato più tardi Wilhelmshöhe, le prime costruzioni per la dimora estiva dei langravî.
Splendida sorte toccò al figlio di lui Federico I (1730-1751), che, nel 1720, in seguito al suo matrimonio con la sorella del re di Svezia Carlo XII salì al trono già occupato da Gustavo Adolfo. Suo fratello e luogotenente nel langraviato, Guglielmo, dotò tra il 1720 e il 1730 Cassel d'una delle più pregevoli pinacoteche della Germania, ricca di quadri di maestri fiamminghi. Di considerevole importanza per il langraviato fu nel 1736 l'acquisto della contea di Hanau-Münzenberg, per opera del langravio Guglielmo VIII dopo la morte dell'ultimo conte, di cui era genero. Caratteristica figura di principe tedesco del 700 appare il langravio Federico II (1760-1785). Per procurarsi i mezzi per abbellire la capitale e i dintorni, con costruzioni e istituti di utilità pubblica di cui rimangono tuttora testimonî insigni la grandiosa biblioteca e parecchie ricostruzioni nel parco chiamato più tardi di Wilhelmshohe non si vergognò, nonostante la sua conversione alla fede cattolica, di vendere nel 1776 quasi 20.000 sudditi all'Inghilterra, che ne aveva bisogno nella lotta contro i ribelli dell'America Settentrionale. Del resto, fin dalla guerra dei Sette anni (1756-1763), il langraviato era stato al soldo dell'Inghilterra, e il suo territorio fu, per rappresaglia, spesse volte devastato dai Francesi.
La tradizionale amicizia con l'Inghilterra e la Prussia, mantenuta anche negli anni della Rivoluzione francese, risultò funesta per il langraviato. Infatti, la pace di Basilea (1795) e il Reichsdeputationshauptschluss (1803) in compenso dei possedimenti alla sinistra del Reno annessi alla Francia, non fruttarono al langraviato che la città di Gelnhausen, alcuni paeselli, nonché al langravio Guglielmo IX (1785-1821), che d'allora in poi si chiamò Guglielmo I, la dignità di principe elettore dell'Impero che tre anni appresso, nel 1806, finì la sua millenaria esistenza. Ed il principe, caparbio, orgoglioso anche dopo la restaurazione, non potendo ottenere per sé dalle potenze europee riunite a congresso in Vienna, una corona reale, non volle rinunciare alla dignità di principe elettore col titolo di altezza reale, quantunque la Confederazione Germanica, sorta dalle stesse deliberazioni del 1815, non avesse più capo elettivo. Per il sospetto giustificato dai precedenti del langravio che egli avesse visto di malocchio la splendida vittoria delle armi francesi su quelle prussiane, Napoleone nel 1806 lo aveva privato del langraviato, e aveva annesso questo al reame di Vestfalia, di cui destinò capitale la stessa Cassel che fu in tal modo fino al 1813 residenza di Girolamo fratello dell'imperatore. Questi, bonario e spendereccio, seppe accattivarsi simpatie in più di uno strato della popolazione d Assia, anche per alcune utili riforme amministrative. Tolta tuttavia come da un soffio di vento, quella creazione francese dalle armi vincitrici degli alleati animati dal risvegliato spirito nazionale, e ristabilito Guglielmo I nel suo stato ormai chiamato principato elettorale, ancora prima della sua morte, avvenuta nel 1821, si delinearono le due correnti, cioè antiliberale nell'interno, e antiprussiana nella politica estera, che fatalmente dovevano condurre la casa regnante alla tragedia del 1866. Peraltro, al suo regno lo stato doveva un accrescimento non indifferente di territorio, cioè la maggior parte di quello dell'antico vescovado di Fulda, adocchiato dai langravî fin dai tempi di Filippo il Magnanimo, e che finalmente fu venduto all'Assia elettorale dalla Prussia con trattato speciale del 1815. In ogni modo, la memoria di Guglielmo IX detto poi I, rimarrà viva per sempre nella memoria non solo degli Assiani, per le costruzioni grandiose e di buon gusto fatte erigere da lui fin dal 1787 a Weissenstein che appunto, in memoria di lui cambiò il suo nome in quello di Wilhelmshöhe.
La corrente antiliberale provocò, in conseguenza delle rivoluzioni francesi del giugno 1830 e del febbraio 1848, movimenti popolari più o meno minacciosi. Dai primi nacque nel 1831 una costituzione minata però seriamente dalla forte reazione sostenuta energicamente da Hans von Hassenpflug, ministro dell'Interno (1832-1837), dal principe elettore Guglielmo II (1821-1847), e dal di lui figlio Federico Guglielmo (reggente 1831-1847, principe elettore 1847-1866). Dai secondi uscì un'era liberale, cui suo malgrado dovette adattarsi l'elettore Federico Guglielmo I. Ma al primo rinforzarsi della reazione politica negli stati della Germania (1850), il sovrano di Assia-Cassel richiamò il ministro Hassenpflug. Incontrata grande difficoltà nel togliere la costituzione del 1831 e altre garanzie liberali, chiese aiuto alla dieta della Confederazione Germanica, mentre gli elementi liberali del paese, assai numerosi, speravano in quello della Prussia. Incontratesi le forze prussiane con quelle della Confederazione Germanica l'8 novembre 1850 presso il villaggio di Bronnzell, parve per un momento che ivi, in territorio di Assia-Cassel, si dovesse decidere la secolare lotta tra la Prussia e l'Austria per l'egemonia nella Germania. Ma la reazione politica e la timidezza, ormai preponderanti anche alla corte del re Federico Guglielmo IV di Prussia, influirono a far ritirare le forze prussiane da quel territorio per rendere possibile, sotto l'egida dell'Austria e dei re della Germania del sud, la remozione delle istituzioni liberali nell'Assia elettorale. Sostituita nel 1852 la costituzione del 1831 con una molto più ristretta nei diritti della dieta dello stato, l'autocrazia del sovrano non ebbe quasi più limiti. Tuttavia il continuo peggioramento delle finanze lo costrinse nel 1855 ad accettare le dimissioni del prepotente ministro Hassenpflug. Dopo pochi anni di tregua ricominciò nel 1859 il conflitto tra la corona e la dieta, la quale solo per le minacce della Prussia ottenne nel 1862 il ristabilimento della costituzione del 1831. Tuttavia essa, per il deciso ostruzionismo del sovrano, non fu applicata, con grande scapito dell'organismo statale e della vita economica del paese.
Allo scoppiare del conflitto armato tra l'Austria e la Prussia, il principe elettore Federico Guglielmo, presa parte per la prima, si lasciò far prigioniero nel suo castello di Wilhelmshöhe dall'autorità militare prussiana, e condotto a Stettino, non volle mai rinunciare ai proprî diritti. Tuttavia il re Guglielmo I di Prussia gli fece accettare una convenzione, che assicurava al principe le entrate del fidecommesso, e poi gli permise la libera uscita dalla Prussia per recarsi nei suoi possedimenti della Boemia; quivi appunto morì nel 1875 a Praga. Del resto, date le precedenti contese, non lasciava rimpianto di sorta nelle popolazioni, a differenza di quelle del regno di Hannover, parte delle quali mantiene tuttora viva simpatia per la dinastia detronizzata nel 1866. Avvenuta nello stesso anno 1866 la sua incorporazione nella Prussia, Assia-Cassel forma tuttora una parte della provincia Assia-Nassau. Non dal sunnominato ultimo principe elettore di Assia-Cassel, morto senza eredi aventi diritto alla successione, ma dal langravio Federico (1820-84), agnate prossimo di lui, che gli sarebbe succeduto, qualora lo stato elettorale di Assia-Cassel avesse continuato ad esistere, deriva in linea diretta suo nipote, principe Filippo di Assia, nato nel 1896, sposo, dal 1925, della principessa Mafalda, figlia secondogenita di Vittorio Emanuele III, re d'Italia.
Bibl.: Wippermann, Kurkessen seit den Freiheitskriegen, Cassel 1850; Gräfe, Der Verfassungskampf in Kurhessen, Lipsia 1851; C. Rommel, Geschichte von Hessen, voll. 10, Gotha e Cassel 1820-1858; C. Röth e C. Stamford, Geschichte von Hessen, Cassel 1883-1886; O. Bähr, Das frühere Kurhessen, Cassel 1895; W. Killmer, Hessen und d. Reich im frühen Mittelalter, Cassel 1910.
Il langraviato, poi granducato di Assia-Darmstadt.
Col governo del langravio Giorgio I il Pio (1567-1596) comincia la storia del langraviato di Assia-Darmstadt. Questo territorio si estendeva a sud e a nord del Meno: a S. la massa principale fra Reno e Meno, a N. il distretto di Homburg vor der Höhe. Una lunga lotta fra i successori di Giorgio I per diritti ereditarî non ebbe termine che nel 1648 con un concordato, che regolava i rapporti reciproci di diritto statale. Per lo più, durante il 600 e il 700 i langravî di Assia-Darmstadt, quantunque fervidi luterani, e, come tali, fondatori dell'università di Giessen, contrapposta a quella calvinista di Marburgo, appoggiarono diplomaticamente e militarmente la politica imperiale austriaca. Lo stesso Ludovico V (1596-1623), riuscì finalmente a prevenire ulteriori spartizioni del suo territorio col riconoscimento, da parte dell'imperatore, del diritto della primogenitura per la sua casa.
Si succedettero, nel 600 e nel 700, langravî dissipatori, ultimo dei quali fu Ludovico VIII (1739-1768), che per matrimonio acquistò la contea di Hanau-Lichtenberg. Il savio governo di suo figlio Ludovico IX (1768-1790), non poté impedire le conseguenze della burrasca rivoluzionaria proveniente dalla Francia. Tuttavia suo figlio, Ludovico X (1790-1830), ebbe, in compenso dei possedimenti perduti nell'Alsazia e di Hanau, con la pace di Lunéville del 1801, più del doppio di territorio e di sudditi, cioè parte dell'antico arcivescovado di Magonza nonché il ducato di Vestfalia. E non bastò. Difatti, in premio della sua partecipazione alla Confederazione Renana, ebbe da Napoleone I il titolo di granduca e altezza reale, chiamandosi in conseguenza Ludovico I. È vero che, unitosi nel 1813 agli alleati contro Napoleone I, dovette cedere due anni più tardi alla Prussia il ducato di Vestfalia, ma ottenne le città di Magonza e Worms coi loro distretti. Invece dovette rinunciare al langraviato di Assia-Homburg, il quale ridiventò stato indipendente anch'esso.
A differenza di quasi tutti gli altri stati della Confederazione Germanica, il granducato di Assia-Darmstadt ebbe, passati i torbidi napoleonici, una costituzione. La concesse Ludovico I, quale legge fondamentale dello stato, fin dal 1820. Tuttavia, fin dagli ultimi anni di Ludovico I, cominciarono conflitti tra la dieta e il sovrano, i quali si acuirono sempre più sotto Ludovico II (1830-1848), trovando una soluzione temporanea nella legislazione liberale del 1848, di cui fu ispiratore il presidente del consiglio, barone Enrico von Gagern (1799-1880). Col 1850 s'iniziò un periodo di reazione nella politica interna, mentre in quella estera si accordava appoggio all'Austria contro la Prussia. La presidenza del consiglio fu messa nelle mani del barone Reinhard von Dalwigk (1802-1880) che la mantenne fino al 1871. Avendo preso parte nel 1866 alla guerra contro la Prussia e in favore dell'Austria, il granduca Ludovico III (1848-1877) fu costretto a far entrare la parte a settentrione del Meno nella Confederazione Germanica del Nord.
In seguito, le truppe di tutto il granducato presero parte alla guerra del 1870-71 contro la Francia e il granduca fa favorevole alla proclamazione del re di Prussia a imperatore della Germania, e alla costituzione del nuovo impero germanico. Finita la guerra mondiale e deposto il granduca Ernesto Ludovico (nato nel 1808, successo al padre Ludovico IV nel 1892) lo stato si proclamò repubblica per darsi nel 1919 la costituzione tuttora in vigore.
Bibl.: K. Hattemer, Entwickelungsgeschischte Hessen-Darmstadts. I: Vom Tode Philipps des Grossmütigen bis zur französischen Revolution, Darmstadt 1913.
Il langraviato di Assia-Homburg.
Esisteva fin dal secolo dodicesimo il castello di Homburg, abitato allora dai conti di Eppenstein. Dal 1294 in poi il castello cambiò padrone più d'una volta fino a tanto che, nel 1505, non fu occupato da Guglielmo II, langravio di Assia. Fu riconosciuto all'Assia il possesso del castello nel 1507, contro il pagamento di 12.000 fiorini. Il territorio, denominato dal castello di Homburg, restò riunito all'Assia e precisamente al ramo di Darmstadt (v. sopra) fino al 1622. Nel 1602 Ludovico V di Assia-Darmstadt, aveva concluso coi fratelli un patto, trasformato quattro anni più tardi in statuto ereditario, e confermato nel 1608 dall'imperatore Rodolfo II, in base al quale Federico ottenne nel 1622 il castello e il distretto di Homburg, diventando, col nome di Federico I, primo langravio di Assia-Homburg. Nella serie dei principi che si succedettero nel govermo del piccolo stato, più di uno si distinse come forte e audace guerriero. Il più noto di essi è Federico II (1681-1702), il vincitore di Fehrbellin. Soltanto nel 1768, regnante Federico V, si riuscì con un trattato, a porre termine alle discordie, durate più di cent'anni, per la sovranità di Assia-Homburg. Infatti, soltanto allora i cugini regnanti nell'Assia-Darmstadt accondiscesero a rinunciarvi.
Al langravio Federico V di Assia-Homburg fu tolta la sovranità nel 1806 da Napoleone per il suo rifiuto di far parte della Confederazione Renana; ma egli fu reintegrato completamente dal congresso di Vienna del 1815.
Degli ultimi langravî servì, con altissimo grado, nell'esercito prussiano Ludovico Guglielmo (1829-1839); nell'esercito austriaco Filippo Agostino (1839-46), Gustavo Agostino (1846-1848) e Ferdinando Enrico (1848-1866). Brutto riscontro a questa vocazione militare dei sovrani del piccolo territorio fu la loro tolleranza di una casa da giuoco nel loro stato. La legislazione della Confederazione Germanica fin dal 1849 si mostrò incapace di sopprimerla, e ci volle quella dell'Impero Germanico per farla finita con questo abuso. Come gli altri stati, anche l'Assia-Homburg, sotto l'influsso delle correnti liberali, ebbe fin dal 1850 la propria costituzione; e come negli altri, di fronte alla reazione, essa non fu mantenuta. Alla morte del langravio Ferdinando, ultimo di questo ramo (1866), il territorio fu incorporato nella provincia russiana di Assia-Nassau, contro un indennizzo della Prussia al granduca di Assia-Darmstadt, cui sarebbe altrimenti ricaduto.
Bibl.: E. von Herget, Das landgräfliche Haus Hessen-Homburg: Schwartz, Landgraf Friedrich V von Homburg und seine Familie, Rudolstadt 1878; O. Weber-Thudichum, Die Landgrafen von Hessen-Hamburg 1622-1806, Homburg 1906.
Il langraviato di Assia-Rotenburg.
Per dimostrare la facilità con la quale i sovrani di Assia ricorrevano a spartizioni e suddivisioni dei loro rispettivi territorî, caratteristico è il ramo di Assia-Rotenburg. Difatti esso soltanto verso la metà del 1700 si decise a introdurre nella propria legislazione l'unica remora a quegli inconvenienti, la primogenitura.
I rami cadetti dei langravî di Assia-Cassel e precisamente quelli di Assia-Rotenburg, Eschwege e Rheinfels, trassero la propria origine da Ermanno, Federico ed Ernesto, fratelli del langravio Guglielmo V, tutti e quattro figli di Maurizio, langravio di Assia-Cassel (1592-1627). Ernesto (1623-1693) divenne in base al patto di famiglia del 1628 signore di Rheinfels, ottenendo dopo la morte de suoi fratelli, Federico ed Ermanno, anche i territorî di Eschwege (1655) e di Rotenburg (1658). Alla morte di Ernesto si procedette a una nuova spartizione, nei due rami di Assia-Rheinfels-Rotenburg e Assia-Rheinfels-Wanfried. Quest'ultimo si estinse nel 1755 e allora i possedimenti territoriali furono riuniti con quelli del primo, sotto la sovranità del langravio Ernesto Costantino (1716-1778). Intanto fin dal 1735 Rheinfels era stata ceduta al langravio di Assia-Cassel, per cui ormai il ramo si denominava soltanto Assia-Rotenburg. Ceduta per il trattato di Lunéville del 1801 la parte posta al lato sinistro del Reno alla Francia, anche la parte destra protrasse la sua indipendenza solo per pochi anni. Difatti nella ricostruzione della Germania in base al trattato di Vienna del 1815 l'Assia-Rotenburg non fu più compresa tra i 38 stati e staterelli, formanti la Confederazione Germanica. Con lo stato scomparve non molti anni dopo (nel 1834), anche il ramo dei langravi di Assia-Rotenburg, con Vittorio Amedeo. I possedimenti privati di questo ramo, tra cui l'antica abbazia di Corvei e molti beni immobiliari presso Ratibor nella Slesia, eretti poi nel 1840 in ducato, sotto la sovranità del re di Prussia, furono ereditati per la maggior parte dalle case principesche Hohenlohe-Schillingsfürst e Hohenlohe-Langenburg.
Bibl.: Grebel, Das Schloss und die Festung Rheinfels, St. Goar 1844, e le altre opere citate sotto gli altri paragrafi della voce.