ATALARICO
. Nato da Eutarico e da Amalasunta, figlia del re degli Ostrogoti Teodorico, successe (30 agosto 526) appena decenne al grande avo materno, che dal letto di morte lo dichiarava erede del trono, presenti i dignitarî di corte goti e romani, i quali giuravano fedeltà al designato. Si credette così di conciliare il sistema della trasmissione ereditaria con il principio della libera elezione, sancito dal diritto nazionale germanico; ma si uscì completamente dalle tradizioni gotiche allorché, per la minorità di Atalarico, prese le redini del governo la madre Amalasunta (v.). L'avvento del nuovo sovrano fu comunicato tanto all'imperatore d'Oriente, Giustino, quanto ai sudditi - al Senato, al popolo romano, ai Romani d'Italia e della Dalmazia, ai Goti e ai provinciali della Gallia - dai quali si richiedeva del pari il giuramento di fedeltà.
I rescritti regi, redatti come sotto Teodorico da Cassiodoro, allora magister officiorum in funzioni di questore, più tardi (533) prefetto del pretorio, portano naturalmente il nome di Atalarico; ma questi non riuscì a varcare i limiti della sua prima giovinezza e quindi non governò mai di fatto. La madre intendeva dargli un'educazione romana, rispondente alla sua cultura e al suo programma di governo: ma ne fu impedita dai grandi dignitarî goti, che, ostili alla sua politica, vollero avocata a sé la cura di Atalarico. Si legge in Procopio (Bell. Goth., I, 4) che Amalasunta avrebbe un giorno picchiato, per una mancanza, il figliuolo; e che questi si sarebbe ritirato piangendo nella sala dov'erano i Goti, i quali avrebbero colto quest'occasione per protestare contro la reggente. Asserivano essi che le lettere sono cosa ben diversa dal valore; che gl'insegnamenti dei vecchi ingenerano timidezza e pusillanimità; che chi deve mostrar coraggio nelle imprese e conseguire la gloria ha l'obbligo di addestrarsi alle armi e non già di temere i maestri; che Teodorico non aveva mai permesso ad alcun Goto di mandare i figli a scuola, non potendosi affrontare la spada quando si ha paura della sferza; che, pur non sapendo affatto di lettere, quegli era riuscito, tuttavia, a impadronirsi di tante terre. Così Atalarico, sottratto alle cure materne e sciolto da ogni freno, veniva consumato da lenta malattia, che lo trasse a morte, otto anni dopo la designazione al trono (2 ottobre 534).
Per la bibl., v. amalasunta.