ateismo
Un modo di pensare che esclude l'esistenza di un Dio
L'ateismo consiste nel negare l'esistenza di un'entità divina, cioè di un essere sovrumano e soprannaturale. Se la divinità è al di sopra della natura umana, significa anche che non è osservabile con i sensi umani, cosicché alcuni mettono in dubbio la sua esistenza. Coloro i quali non credono all'esistenza di un Dio sono detti atei.
Gli atei veri e propri sono ben più di duecento milioni di persone nel mondo. Vi sono, però, anche altre forme di non credenza in un Dio. Gli agnostici, per esempio, sono persone che non si pongono nemmeno il problema dell'esistenza di un Dio. Essi pensano che la divinità non può essere conosciuta dagli esseri umani ed essendo inconoscibile è inutile affannarsi nel cercare di stabilire se esista e quale natura abbia. Un altro modo di negare la presenza di un Dio è la non credenza, che si differenzia dall'ateismo perché non nasce da una riflessione specifica sull'esistenza di un Dio, ma dalla scelta di vivere giorno per giorno, senza porsi tale problema. L'ateismo, invece, assume una chiara presa di posizione rispetto al problema di un Dio, negandone l'esistenza in qualunque forma. Un'ulteriore maniera di negare la presenza divina ed è il secolarismo, atteggiamento che considera ogni aspetto della realtà come semplicemente umano e dunque non legato ad alcuna presenza o azione divina; il nome deriva dalla contrapposizione tra secolo, nel senso di tempo umano, ed eternità, attributo tipicamente divino.
Agnosticismo, non credenza e secolarismo sono le forme più diffuse di un modo di pensare che nega l'esistenza della divinità. Oggi si può calcolare che agnostici, non credenti e secolaristi siano quasi un miliardo di persone.
Da molti anni si parla di secolarizzazione, cioè di un atteggiamento ‒ sempre più diffuso nelle società più avanzate ‒ di allontanamento dalle credenze e dai riti religiosi, nonché dagli insegnamenti delle varie Chiese. Per tutte le religioni l'ateismo e la secolarizzazione rappresentano senz'altro un grave problema. Va detto che il continente in cui è maggiormente diffuso l'ateismo è senza dubbio l'Asia, in particolare nella Cina, che registra il maggior numero di atei. Gli individui che credono in un Dio sono portati a giudicare negativamente coloro che sono atei, ma in realtà l'ateismo può anche essere una maniera di condurre una ricerca personale sulla presenza e sul ruolo di una eventuale divinità creatrice dell'Universo, al fine di spiegare quel che accade nel mondo nel corso del tempo.
L'origine dell'ateismo può essere attribuita all'indifferenza religiosa dei propri genitori, che nell'educazione da loro impartita non hanno ritenuto opportuno includere contenuti a carattere religioso, oppure, al contrario, può dipendere dal desiderio di reagire a un eccesso di educazione religiosa da parte della famiglia. Molte altre possono essere le ragioni che portano a scegliere la non religiosità come condotta di vita. Fra le motivazioni ci può essere anche quella ricordata dallo scrittore napoletano Gerardo Marotta: "L'ateismo di mio padre, basandosi quasi esclusivamente sulle manchevolezze dei preti, era superficiale e candido". In altre parole, l'ateismo può anche essere una scelta che non deriva da uno specifico approfondimento della questione relativa all'esistenza di un Dio.