Atene
Il nome della città ricorre alcune volte nella Commedia, altre nel Convivio.
In Pg VI 139, A. è nominata, insieme con Lacedemona, in quanto " fu città in Grecia abondante di molto senno " (Buti), e con le sue leggi diede prova di aver raggiunto, come Sparta, un alto grado di civiltà. Il ricordo delle due città greche è suggerito a D., in un contesto tutto sarcastico, dalla constatazione delle tristi condizioni di Firenze: Atene e Lacedemona, che fenno l'antiche leggi e furon sì civili, / fecero al viver bene un picciol cenno / verso di te, che fai tanto sottili / provedimenti, ch'a mezzo novembre / non giugne quel che tu d'ottobre fili.
Per altre due occorrenze D. si rifà alle Metamorfosi. In Pd XVII 46 Cacciaguida predice a D. il suo allontanamento da Firenze, così come Ippolito si partio... d'Atene / per la spietata e perfida noverca (cfr. Met. XV 497 ss.); in Cv IV XXVII 17-18 è ricordato Ovidio in quella favola dove scrive come Cefalo d'Atene venne ad Eaco re per soccorso, ne la guerra che Atene ebbe con Creti... Mostra che [Baco] fosse largo, quando disse a Cefalo... " O Atene, non domandate a me aiutorio, ma toglietevelo... " ("‛ Ne petite auxilium, sed sumite ', dixit ‛ Athenae... '", Met. VII 507).
Il duca d'Atene di If XII 17 è Teseo, figlio di Egeo re di A.; in Cv III XIV 15, infine, il nome della città è usato al plurale, in un contesto con cui si vuole alludere al Paradiso: Per le quali tre virtudi si sale a filosofare a quelle Atene celestiali, dove gli Stoici e Peripatetici e Epicurii, per la l[uc]e de la veritade etterna, in uno volere concordevolemente concorrono. **
Lo studio di D. nell'Atene moderna. - Solo da quando è capitale del nuovo regno indipendente (1834) A. è ritornata ad avere una vita culturale autonoma nell'era contemporanea. In essa si sono via via accentrati e unificati ambienti periferici di tradizione e formazione assai diverse, come quelli di Costantinopoli e delle Isole Ionie. La storia culturale ed editoriale del paese, in virtù di tale accentramento, tende a coincidere con quella della capitale (v. GRECIA); tale primato non è venuto meno neanche con l'annessione di Salonicco (1912), centro anch'esso considerevole per l'attività culturale. A riprova del riconoscimento di A. come centro ufficiale della Grecia rinata alle lettere, si ha un concorso per una traduzione di Euripide, bandito (1870) dall'università con un premio di 3.000 dracme messe in palio da un commerciante greco, D. Ikonomu, residente a Trieste. In onore della patria d'elezione del finanziatore del premio, l'Università ripete il concorso per una traduzione in greco della Commedia. Il premio non viene conferito a nessuno dei quattro concorrenti ed è rimandato all'anno successivo (1872). Ne è vincitore G. Antoniadis. Si scatena allora una polemica molto vivace, che dura a lungo, e che mai più si ripete in Grecia con pari intensità, su Dante. Agli inizi del XX sec. una lettura dantesca tenuta dall'ambasciatore italiano ad A. (1915) rivelò alle persone colte la bellezza interiore della Commedia, e stimolò in vario modo alcuni poeti sensibili al fascino mistico: A. Sikelianòs, che scrisse in quell'anno una poesia, La madre di Dante, e N. Kazantzakis (v.), che annotava su un taccuino " i miei tre grandi maestri: Omero, Dante, Bergson ", e ancora T. Papatsonis che riferiva le sue impressioni in un caloroso articolo dando così inizio a un sodalizio che ha dato per molti anni i suoi frutti.
Durante le celebrazioni dantesche del 1921 la stampa ateniese, impegnata a seguire le vicende belliche in Asia Minore, risolte in catastrofe, non pubblica che un solo ‛ servizio ' degno di rilievo, di K. Palamàs. Alle celebrazioni del 1965 invece stampa e istituzioni principali danno un adeguato contributo: l'Accademia, la Società Nazionale degli scrittori, l'Università, le riviste letterarie " Nέα ‛Eστία ", " 'Eποχέζ ", "'Eπιθεώρηση Tέχνηζ".
Bibl. - Una rassegna circostanziata, ricca di riferimenti bibliografici, è quella di F.M. Pontani, Dante nella letteratura neo-greca, in Dante nel mondo, Firenze 1965, 255-296. A complemento cfr. Omaggio a Dante, a cura dell'Ambasciata d'Italia in Atene, Atene 1966 (alle pp. 199-205 Rassegna della stampa ellenica [1956-66]).