Architetto (Ixelles, Bruxelles, 1874 - Parigi 1954), pioniere dell'architettura moderna in Francia. P. è uno dei pionieri della costruzione in cemento armato; nella nuova tecnica egli non ha visto soltanto nuove possibilità costruttive, ma nuove possibilità di espressione figurativa.
Figlio di Claude, un costruttore francese, che già si era interessato al cemento armato, ha studiato nell'École des Beaux-Arts a Parigi e ha svolto la sua attività in Francia. Dal 1890 incominciò a costruire su propri progetti. Ma le sue prime opere innovatrici si datano all'inizio del secolo: la casa a otto piani in rue Franklin (1903), l'autorimessa di rue Ponthieu (1905), il teatro dei Champs-Élysées (progettato da H. van de Velde), tutti a Parigi (1910-13). In tali edifici l'uso del cemento armato non è inteso come un espediente tecnico, da nascondere con la decorazione, ma come parte essenziale di una maniera di progettare che postula l'assoluto rispetto del materiale. Al di là di tali principi, portati avanti con onestissimo rigore dal punto di vista compositivo, l'architettura di P. s'incontrava con la concezione tradizionale di prospettiva e di simmetria, fino a toccare ora l'evocazione dell'architettura gotica, come con la chiesa di Le Raincy (1923) e quella di Montmagny presso Parigi (1925), ora un repertorio quasi neoclassico (Parigi, palazzo del Mobilier National, 1934, Musée des travaux publics, 1937). Alle sue ultime opere (Amiens, piano di ricostruzione in parte attuato dal 1945, con grande torre che vuole richiamare i volumi della cattedrale; Le Havre, piano di ricostruzione del 1944, iniziato nel 1947) è stato rimproverato un accento decisamente accademico. Gustave (Ixelles, Bruxelles, 1876 - Parigi 1952), suo fratello e collaboratore, ha diretto l'impresa Perret.