Condizione di una Chiesa particolare, che si governa da sé. Secondo la dottrina cattolica, tale diritto spetta esclusivamente alla diocesi di Roma, che ha come vescovo il sommo Pontefice. Storicamente si parla dell’a. di antiche Chiese orientali (patriarcati di Alessandria, Antiochia, Gerusalemme, arcivescovato di Cipro, con a. perfetta, perché Chiese di fondazione apostolica; patriarcato di Costantinopoli). Altre Chiese, con il tempo, si resero indipendenti, sia che si staccassero da Roma e dai patriarcati d’Oriente per ragioni dogmatiche o disciplinari (per es., le Chiese di Persia, quelle monofisite d’Egitto, Siria, Armenia), sia che si costituissero fin dall’origine, o divenissero tali, in base al principio bizantino che fa coincidere la Chiesa con lo Stato e per cui ogni Stato, divenendo cristiano o acquistando la piena sovranità, ha il diritto di organizzare la propria Chiesa. In questo senso il termine si applica alle Chiese ortodosse orientali (per es., russa, bulgara, serba, romena ecc.) tra le quali le a. si sono venute moltiplicando, in seguito alle vicende politiche, mentre più recentemente alcune hanno riconosciuto l’affiliazione al patriarcato di Mosca. Tra esse soli vincoli di unione sono le comunioni in sacris, che ognuna riconosce o nega ad altre.