AVERE O ESSERE?
I due ausiliari (letteralmente ‘che aiutano’) della lingua italiana sono i verbi avere ed essere.
• Il verbo avere si usa per formare i ➔tempi composti dei verbi transitivi attivi
io ho amato, tu avevi visto, voi aveste colpito
• Il verbo essere, invece, si usa per formare:
– la forma passiva dei verbi
io sono stato amato, tu eri stato visto, noi fummo stati colpiti
– i tempi composti dei verbi ➔impersonali
mi è sembrato
– i tempi composti dei verbi ➔riflessivi
mi sono lavato, mi ero vestito
• La scelta dell’ausiliare avere o essere con i verbi intransitivi non segue criteri costanti e regolari.
In linea generale, però, si usa l’ausiliare avere con i verbi che indicano un’azione effettivamente compiuta dal soggetto
ho parlato, ho dormito
• Si usa, invece, l’ausiliare essere:
– con i verbi che indicano un’azione subita dal soggetto
sono nato, sono cresciuto
– con i verbi di movimento
sono andato, sono partito
sebbene anche tra questi ce ne sia qualcuno che richiede l’ausiliare avere
ho camminato, ho viaggiato
Generalmente quando si tratta di verbi ➔servili si tende a usare l’ausiliare del verbo all’infinito che segue dopo
cantare ▶ ho cantato ▶ ho potuto cantare
andare ▶ sono andato ▶ sono dovuto andare
Tuttavia esistono delle eccezioni.
• Se il verbo all’infinito è intransitivo, si può anche usare l’ausiliare avere
sono dovuto andare / ho dovuto andare
• Se il verbo all’infinito è essere, si usa l’ausiliare avere
Avrebbe dovuto essere a scuola
• Se il verbo all’infinito è in forma passiva, si usa l’ausiliare avere
Avrebbe potuto essere visto
• Se il verbo all’infinito è ➔pronominale, si usa l’ausiliare essere se il pronome viene anticipato, ma se il pronome viene posticipato si può scegliere indifferentemente l’ ausiliare essere o avere
Non ci sarei dovuto andare
Non sarei dovuto andarci / Non avrei dovuto andarci.
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