Città capitale dell’Azerbaigian (2.285.729 ab. nel 2017). Sorge sulla sponda occidentale del Mar Caspio, in una baia della penisola di Apšeron. Accanto alla città nuova, espansa con quartieri periferici destinati prevalentemente alla funzione residenziale operaia, è la città antica, con mura risalenti al 12° sec., dove si trovano il palazzo del Khān, grandioso edificio di stile arabo forse del 15° sec., la moschea del Khān (circa 1442) e la cosiddetta «torre della vergine» (sec. 12°).
Il clima è continentale, con scarse piogge prevalentemente invernali. Importanti attività industriali riguardano i settori meccanico, elettronico, chimico, della lavorazione del cuoio e del vetro. Ma l’importanza di B. è legata soprattutto alle notevoli riserve petrolifere della regione circostante (penisola di Apšeron), i cui giacimenti sono affiancati da grandi raffinerie. Nel 2005 è stato inaugurato l’oleodotto (1770 km) con sbocco a Ceyhan (attraverso la Georgia e la Turchia), sul Mediterraneo.
Fondata secondo la tradizione da Alessandro Magno, il suo nome (in arabo Bākuh, Bākūh o Bākūyā) è fatto derivare dal persiano bād Kūbac «colpo di vento». Dal 7° sec. fu in mano agli Arabi e dal 1583 al 1606 ai Turchi, dai quali la ebbero i Persiani, che per tutto il sec. 18° dovettero difenderla dagli attacchi degli zar di Russia, cui rimase definitivamente nel 1806. Capoluogo di distretto e dal 1859 di governatorato, agli inizi del 20° sec. fu uno dei massimi centri del movimento operaio russo, teatro di importanti scioperi politici nel 1903, 1904, 1913 e 1914.