Bari
Città della Puglia. Insediamento dell’Apulia nel territorio dei peucezi (Barium), ricordata per il porto già nel sec. 2° a.C.; importante nodo stradale, fu municipio durante l’impero. Sede di diocesi, risentì, per la sua posizione, delle guerre fra longobardi e bizantini, che nel 669 la saccheggiarono; nella prima metà dell’8° sec., attiva nella lotta iconoclastica contro l’impero bizantino, superò per importanza le altre città della Puglia. Successivamente in mano saracena e poi dei duchi di Benevento, tornò nell’875 ai bizantini che la fecero capitale del tema di Longobardia, comprendente Apulia e Lucania; con i bizantini divenne anche sede vescovile metropolitana (dal sec. 11° di rito latino). Liberata dalla flotta veneziana nel 1002 dopo 6 mesi di assedio dei saraceni, si ribellò sotto la guida di Melo al governo fiscale del catapano greco, riuscendo ad acquistare, fra 1009 e 1018, la propria indipendenza; conquistata nel 1071 da Roberto il Guiscardo, fu dominio dei re normanni (Guglielmo II la distrusse nel 1156) e in seguito degli svevi, che nella prima metà del sec. 13°, con Federico II, le diedero notevole importanza commerciale (istituzione della fiera annuale, costruzione del nuovo porto) e militare (ricostruzione del castello). Parteggiando per Giovanna I d’Angiò, regina di Napoli, contro Luigi d’Ungheria, subì nel 1349 l’assedio e l’occupazione ungherese; passata nel secolo successivo dagli angioini agli aragonesi, nel 1464 fu donata a Maria Sforza, e da Isabella Sforza, vedova di Gian Galeazzo, che vi dimorò fino alla morte (1524), ebbe nuovo splendore. La dominazione spagnola dei secc. 16°-18° segnò la decadenza economica della città, risorta con Carlo di Borbone, re delle Due Sicilie (1735-59). B. difese eroicamente nel 1799 la libertà repubblicana contro i sanfedisti; nel 1813 con G. Murat ebbe inizio il suo maggiore sviluppo.