Pittore (Urbino prob. 1535 - ivi 1612), pronipote di Ambrogio da Milano (v.), studiò a Urbino con B. Franco, a Pesaro con B. Genga, suo zio, e a Roma con T. Zuccari. Ivi dipinse, con altri, alcuni affreschi (1561-1563) nel casino di Pio IV. Ammalatosi gravemente, tornò a Urbino, donde non si mosse più. Movendo dal Correggio, dai veneti e dallo stesso Raffaello, il B. raggiunse una posizione artistica assai originale, sia per la raffinata interpretazione del colore e della composizione dei grandi maestri del Rinascimento, sia per la sottile vena sentimentale. Opere principali: la Deposizione dalla Croce (1569) nel duomo di Perugia, il Riposo in Egitto (1570) nella Pinacoteca Vaticana, la Madonna del Popolo (1579) agli Uffizi di Firenze, il Seppellimento di Cristo (1582) nella chiesa della Croce di Senigallia, la Visitazione (1593) in S. Maria in Vallicella a Roma, la Crocifissione (1596) nel duomo di Genova, l'Incendio di Troia (1598) nella Gall. Borghese di Roma. Notevoli i disegni e le acqueforti che, seppur di numero limitato, sono di grande importanza nella storia dell'incisione.