Urbino Comune delle Marche (226 km2 con 13.929 ab. nel 2020, detti Urbinati), capoluogo, insieme a Pesaro, della prov. di Pesaro e Urbino (➔ Pesaro). La cittadina è situata a 485 m s.l.m. sopra un colle alla sinistra della media valle del fiume Metauro, è centro agricolo, commerciale, industriale (poligrafica, mobilio), ma soprattutto turistico e culturale, e sede di un’antica università.
L’antica Urbinum Metaurense fu importante municipio in età romana. Occupata dai Goti, assediata e presa da Belisario (538), fu poi fortificata e ingrandita da re Liutprando. Compresa nelle donazioni dei Carolingi alla Chiesa, gli Svevi la dettero in feudo comitale alla famiglia dei Montefeltro (1213). Con Guido il Vecchio di Montefeltro e i suoi successori divenne il centro di un vasto Stato che si estendeva fino a Cagli, Gubbio, Casteldurante e che nel 1443 fu elevato da papa Eugenio IV a ducato (Ducato di U.). I Montefeltro, che dominarono sulla città e sul ducato, salvo brevi interruzioni, fino al 1508, l’arricchirono di monumenti mirabili, la cinsero di mura, la dotarono di una università e di una celebre biblioteca. In mano ai Della Rovere dal 1508, all’estinguersi della dinastia nel 1631 il ducato di U. passò alla Chiesa; da quel momento la città decadde rapidamente. Presa dai Francesi nel febbraio 1797, fece parte della Repubblica romana e del Regno italico. Dopo la breve occupazione di G. Murat (marzo-maggio 1815), tornò sotto l’autorità pontificia; nel 1860 entrò a far parte del Regno d’Italia.
Della città romana sono noti le mura in opera quadrata, il sito del teatro, di un edificio termale e di due cisterne. Di valore le chiese gotiche S. Francesco (seconda metà 14° sec.), S. Domenico (1365; portale di Maso di Bartolomeo, 1451) e S. Agostino (13°-14° sec.), trasformate nel 18° secolo. I palazzi Palma, Passionei, Luminati e l’ex convento di S. Chiara sono esempi rinascimentali (15°-16° sec.); il Palazzo dell’Università, rifatto nel 17° sec., fu la primitiva residenza dei Montefeltro. Il duomo fu quasi completamente ricostruito su disegno di G. Valadier (1789-1810). Vanto di U. è il Palazzo Ducale, iniziato circa nel 1444 e trasformato trasformato nel 1465 da L. Laurana, accentrando la fabbrica intorno a un cortile, dandole varietà di aspetti nelle diverse fronti (tipico specialmente il lato ovest, coi due svelti ‘torricini’ che limitano tre loggette sovrapposte); ulteriori interventi si devono a Francesco di Giorgio Martini (le due ‘ali’ sulla piazza Duca Federico) e a G. Genga. Il Palazzo Ducale, fu, al tempo di Federico da Montefeltro, centro artistico e culturale di grande importanza; vi convennero scultori (A. Barocci, G.C. Romano, Francesco di Simone, Agostino di Duccio, F. di G. Martini, I. Cozzarelli ecc.), pittori (Piero della Francesca, Giusto di Gand e A. Berruguete, che vi decorarono lo studiolo; L. Signorelli, S. Botticelli, che diede disegni per le tarsie delle porte ecc.), orafi ecc. Il palazzo è sede della Galleria nazionale delle Marche, di grandissimo interesse per l’importanza degli artisti e la varietà delle raccolte. Nei pressi di U., S. Bernardino è attribuita a F. di G. Martini. Nella casa di Raffaello è un affresco del padre, G. Santi. Il monumento a Raffaello è di L. Belli (1897). Notevoli, inoltre, le opere (dal 1963) dell’architetto G. De Carlo.