Architetto (Parigi 1700 circa - Pietroburgo 1771), figlio di Bartolomeo Carlo, lo seguì a Pietroburgo, dove divenne architetto di corte nel 1736. Educò la spiccata tendenza giovanile per l'architettura a Parigi (con R. de Cotte, 1719-21), in Austria e in Italia (1725). Dal 1730 al 1762, e particolarmente durante il regno di Elisabetta, fu tra i maggiori protagonisti delle realizzazioni architettoniche e delle trasformazioni urbane della Russia. Tra le sue opere di rilievo: palazzo d'Estate (1741-44, distrutto); complesso del monastero Smol´nyi (1748-55); palazzo Stroganov (1750-54); ricostruzione del palazzo d'Inverno (1754-62), a San Pietroburgo; restauro e ampliamento del palazzo d'Estate a Peterhof (1747-52); riscostruzione del palazzo Grande di Carskoe Selo (1749-56); cattedrale di S. Andrea a Kiev (1747-48). Sia nelle architetture civili, sia in quelle religiose, R. seppe fondere in modo originale tradizionali tipologie e stili locali, accentuati effetti policromi decorativi ed elementi linguistici occidentali cinque-secenteschi (frontoni curvi o triangolari, teorie di semicolonne alternate a paraste o finestre, ordini maestosi, assorbiti in sensibili esuberanze plastiche). L'opera di R. contribuì alla configurazione di uno stile settecentesco nazionale educando, parallelamente, al linguaggio occidentale generazioni di architetti russi.