Denominazione complessiva (ted. Plattdeutsch o Niederdeutsch) dei dialetti parlati nella Germania settentrionale. Dai dialetti del territorio medio-tedesco e alto-tedesco questi si staccano per la conservazione delle consonanti occlusive germaniche in una forma anteriore alla seconda rotazione (o mutazione) consonantica alto-tedesca. Altre caratteristiche sono i plurali con –s, la forma unica per le tre persone plurali del verbo, la scomparsa del genitivo, sostituito da una perifrasi con von. Al b. si allacciano anche i dialetti nederlandesi e fiamminghi.
La più antica lingua letteraria basata sul b. è il sassone antico (➔ Heliand); nel Medioevo in tutta la Germania del Nord era usato letterariamente il b. medievale, una sorta di koinè settentrionale; a partire però dal 16° sec., le corti della Germania settentrionale usarono nei rapporti con gli altri Stati l’alto-tedesco, e l’impiego di questo come lingua letteraria venne sostenuto dalla Bibbia di Lutero; cosicché il b. resta solo come lingua di una ricca letteratura dialettale.