Famiglia patrizia pavese di incerta origine; i suoi primi rappresentanti appaiono nel sec. 12º, ma è già potente nel 13º con Zannone o Giovannone capitano del popolo a Pavia (1267) e capo dei ghibellini. In lotta con i Langosco, di parte guelfa, dovettero esulare nel 1300, per ritornare nel 1315, alla discesa di Enrico VII, dopo essersi stretti ai Visconti con un patto di quasi vassallaggio. In questo tempo è noto il giureconsulto Beccario, podestà di Milano nel 1325-26, di cui resta a Piacenza un codice dantesco (detto Codice Beccario). Costretti di nuovo all'esilio (1354) dalle fazioni pavesi, irritate dall'asservimento ai Visconti e dalle loro ambizioni signorili, i B. non rientrarono a Pavia che nel 1359, e al seguito dei Visconti. Ormai privi di autorità e di prestigio, ogni loro aspirazione di dominio fu definitivamente stroncata con le condanne a morte nel 1415 e 1418 di Lancellotto e Castellino. La famiglia, tuttora esistente, ha il titolo di Patrizî di Pavia.