Prospero Lambertini (Bologna 1675 - Roma 1758), arcivescovo di Ancona nel 1727, cardinale nel 1728, trasferito nel 1731 all'archidiocesi di Bologna, venne eletto papa (17 agosto 1740) da un conclave assai laborioso. Di natura conciliante, concluse una serie di concordati e di convenzioni ecclesiastiche con molti sovrani d'Europa, sforzandosi di non esasperare quei conflitti giurisdizionali che furono una delle caratteristiche del sec. 18º. Altrettanto equilibrio mostrò nella gran contesa tra gesuiti e antigesuiti e, senza porsi contro le dottrine teologiche e morali della Compagnia, condannò tuttavia (1742 e 1744) la prassi gesuitica nella questione dei riti cinesi e malabarici. Come principe temporale stabilì la libertà di commercio tra le varie parti dello Stato pontificio (motuproprio Pensando noi del 29 giugno 1748) e cooperò col Winckelmann alla fondazione dell'Accademia archeologica (1740). Il suo nome è però legato essenzialmente alla sua opera nel diritto canonico, venuta in gran parte alla luce dopo l'avvento al pontificato (il De canonizatione Sanctorum, il De festis, il De Sanctorum Missae sacrificio, e soprattutto il De Synodo diocesana, vera e propria esposizione organica del diritto della Chiesa). Tomba in S. Pietro di P. Bracci.