Così si chiama dalla frequente formula introduttiva (lat. motu proprio «per moto proprio, di propria iniziativa»), l’atto e il documento di una concessione emanata direttamente e unicamente dal sovrano. Nella cancelleria pontificia i m. furono introdotti sotto Innocenzo VIII e usati soprattutto in ambito amministrativo; simili ai brevi e privi di sigillo, erano in pergamena e autografati dal papa.
Anche se non sempre le concessioni di m. erano di iniziativa personale del sovrano, la presenza della formula indicava il pieno valore del documento quale atto d’iniziativa sovrana, impedendo così ogni possibile invalidamento. Con l’instaurazione dei regimi costituzionali, i provvedimenti reali di m. si limitarono agli atti di regia prerogativa relativi allo stato nobiliare e agli ordini cavallereschi. In Italia, con la Costituzione repubblicana, non vi sono più provvedimenti che possano essere emanati dal capo dello Stato di sua esclusiva iniziativa.