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CARROZ, Berengario

di Evandro Putzulu - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 20 (1977)
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CARROZ, Berengario

Evandro Putzulu

Secondo di questo nome, figlio unico di Berengario (I) e della seconda moglie Geraldona de Ribelles, nacque in località tuttora sconosciuta, verso il 1333; rimasto orfano del padre in tenera età, crebbe sotto la tutela dello zio paterno Nicola e la valida protezione dei parenti della madre, titolari anch'essi di feudi in Sardegna. La sua vita breve ed intensa ricalca a grandi linee quella del padre, rispecchiandone il carattere altezzoso e battagliero e le ambizioni. Il rapido dilatarsi della ribellione dei Doria e del giudice Mariano IV d'Arborea lo chiamò giovanissimo ad assolvere i suoi compiti di maggior feudatario del "capo" di Cagliari. Nel 1353, appena ventenne, fu nominato capitano di guerra del Cagliaritano e per un anno fronteggiò le scorrerie delle forze del giudice contro il castello di Cagliari. Durante la spedizione in Sardegna di Pietro IV il Cerimonioso, ebbe il titolo di consigliere regio e accompagnò il sovrano durante la sua permanenza nell'isola, svolgendo poi incarichi in esecuzione della pace di Sanluri (1335), tra i quali quello di ricevere in consegna il castello di Chirra. Scoppiata la guerra tra Pietro IV d'Aragona e Pietro I di Castiglia (1356-1357) accorse in Spagna e combatté, distinguendosi, nell'assedio di Borja. Nel 1363 il sovrano, per premiarlo per la sua partecipazione alla guerra di Castiglia e in considerazione degli altri servizi resi alla Corona, gli fece donazione del castello di Chirra e di altri territori e, eretta la regione a contea, insignì il C. del titolo di conte di Chirra. Riaccesasi la guerra col giudice d'Arborea, il C. ebbe l'ordine dal sovrano di provvedere, insieme con altri ufficiali aragonesi, alla difesa dei castelli non ancora occupati dal nemico, fino all'arrivo di nuove forze. L'armata giunse in Sardegna nel maggio del 1368, sotto il comando di Pietro de Luna, luogotenente e capitano generale, il quale, con Berengario, si diresse verso Oristano e pose il campo nelle vicinanze. Il giudice, che si era rinchiuso nella città, fece un'improvvisa sortita e sbaragliò completamente il nemico. Pietro de Luna, il fratello e molti cavalieri aragonesi caddero sul campo. L'isola rimase senza difesa e senza capo. Il C. dapprima fu inviato a Sassari a difendere il castello che correva pericolo, poi fu nominato capitano generale. Ma subito si verificarono gravi incidenti tra lui e il governatore di Cagliari Alberto Zatrilla circa le rispettive attribuzioni e furono necessari ripetuti interventi del re per sedare i contrasti. La situazione era divenuta critica: agli Aragonesi non rimanevano che Cagliari, Alghero e pochi altri castelli. Allora il re chiamò il C. in Catalogna affinché come capitano generale e suo procuratore allestisse una nuova armata; e in tale veste il C. si recò nel 1371 ad Avignone per arruolare mille lance del mercenario inglese Benedetto Gualtiero. Morì nel 1372, sembra in Catalogna. Lasciò un'unica figlia legittima, di nome Violante, natagli da una moglie della quale non è pervenuta alcuna notizia, e sei figli illegittimi avuti da tre concubine sarde. Sui feudi, notevolmente accresciuti dal C. grazie a donazioni ed acquisti, avanzò pretese di successione il ramo Carroz de Arborea: ma Pietro IV, in considerazione degli eminenti servizi resi dal C. e dal padre di questo, risolse a favore di Violante la questione, consentendole di ereditare, benché donna, la contea di Chirra e gli altri feudi.

Fonti e Bibl.: Cagliari, Arch. comunale, Pergamene nn. 245, 276;Archivio di Stato di Cagliari, B 7, ff. 6, 16;J. Zurita, Anales de la Corona e Aragón, Zaragoza 1668-71, l. VIII, capp. 53, 58;l. IX, capp. 15, 47, 65;l. X, capp. 1, 4, 10, 13, 17, 47;F. C. Casula, Carte reali dipl. di Alfonso III il Benigno re d'Aragona riguard. l'Italia, Padova 1970, doc. 10; L. D'Arienzo, Carte reali diplom. di Pietro IV il Cerimonioso re d'Aragona riguardanti l'Italia, Padova 1970, docc. 121 s.,422, 434, 448, 498, 524;G. F. Fara, De chorogr. Sardiniae libri duo. De rebus Sardois libri quatuor, a cura di L. Cibrario, Aug. Taurinorum 1835, pp. 292, 296, 303 s., 306 s.;G. Casalis, Dizionario geogr., stor., stat., comm. degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, Torino 1833-56, XVIII, 3, pp. 689ss., 722, 729;I. Pillito, Mem. tratte dal R. Archivio di Cagliari riguardanti i governatori e i luogotenenti generali dell'isola di Sardegna dal tempo della dominaz. aragonese fino al 1610, Cagliari 1862, pp. 18-20;M. M. Costa, Oficialsde la Corona d'Aragón a Sardenya, in Arch. stor.sardo, XXIX (1964) p. 354;M. M. Costa, Dades sobre els governadors de Sardenya en temps de Pere el Cerimoniós, in VII Congreso de historia de la Corona de Aragón, Barcelona 1962, II, pp. 359 s.; M. M. Costa, Violant Carroç, Barcelona 1973, p. 7.

Vedi anche
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