Berlino
Parte introduttiva di Maria Ippolita Nicotera
Capitale della Germania (4.200.000 ab. nel 2005). Il dibattito sulla ricostruzione e il completamento delle grandi opere avviate subito dopo la caduta del muro (1989) ha contribuito, alla fine degli anni Novanta, a modificare il panorama architettonico di Berlino. Gli interventi urbanistici e architettonici sono stati tutti volti a ricucire il tessuto urbano, segnato dalla lunga separazione politica e fisica della città, e se da un lato è stato necessario riunire luoghi e atti-vità, dall'altro si sono delineate nuove esigenze spaziali e funzionali legate alla proclamazione, nel 1991, di B. capitale della Germania riunificata e al trasferimento da Bonn del governo e del parlamento, avvenuto nel 1999. Le questioni urbanistiche hanno avuto priorità su quelle architettoniche; tuttavia, grazie ai numerosi concorsi indetti per lo più negli anni Novanta, i principali architetti internazionali sono stati chiamati a partecipare alla ricostruzione, innescando così un interessante dibattito che aveva già avuto inizio nella parte occidentale della città con l'istituzione della IBA (Internationale Bauausstellung), manifestazione nata per promuovere un'esposizione internazionale di architettura, conclusasi nel 1987. Con questo evento, e grazie al suo promotore J.P. Kleihues, acquistò forza un metodo di lettura del tessuto urbano che, facendo riferimento ai principi di integrazione e multifunzionalità propri delle metropoli europee, ha recuperato l'attenzione per la memoria storica della città.
Il Planwerk Innenstadt, piano di sviluppo per un'area di circa 30 km2 a ridosso del centro storico, presentato nelle sue linee guida nel 1996 e poi approvato dal Senato di B. nel 1999, ha individuato due nuclei - il centro storico a est e quello degli affari a ovest - partendo dal presupposto che le ideologie sperimentate in passato abbiano fallito e rifacendosi a un modello consolidato di città che ricerchi la modernità nella tradizione. Sono così stati recuperati tracciati, edifici e regole urbanistiche della struttura urbana del 19° sec. - come la deli-mitazione del fronte stradale o l'altezza dell'edificato - e riproposti in quanto principi di una 'ricostruzione critica'. Nell'ottica di un rinnovamento del volto della città storica, il cui completamento è previsto per il 2010, i grandi edifici simbolo del governo socialista - come l'ex-Ministero degli Esteri, la galleria commerciale Kaufhof in Alexanderplatz, o il Palazzo della Repubblica - sono stati radicalmente modificati o demoliti per lasciar posto a nuove architetture.
A B., da sempre, ogni epoca sembra debba cancellare quella che l'ha preceduta; anche tra la fine del 20° e gli inizi del 21° sec. si sono alternate demolizioni e ricostruzioni e, in tempi brevissimi, la città ha acquistato un nuovo volto proteso verso il futuro. Esemplare, a questo proposito, è stato il dibattito relativo alla ricostruzione del Castello prussiano, le cui rovine furono fatte esplodere negli anni Cinquanta; l'ultimo verdetto su tale questione ha previsto la demolizione del socialista Palazzo della Repubblica entro la fine del 2006 e la ricostruzione al suo posto del Castello, del quale è rimasta soltanto parte delle fondamenta.
Potsdamer Platz, rimasta a lungo un enorme spazio vuoto nel cuore della città, è divenuta il nuovo polo economico e, al contempo, una grande attrazione turistica. Tra il 1993 e il 1997 si è costruito su di un'area di 480.000 m2 che ha visto nascere tre nuovi quartieri secondo il progetto urbanistico di H. Hilmer e C. Sattler, vincitori del concorso indetto nel 1991.
Il quartiere della Daimler Chrysler, realizzato da R. Piano e C. Kohlbecker, è stato inaugurato nel 1998; sul lato opposto della Potsdamer Strasse, nel 2000, H. Jahn ha realizzato il complesso direzionale del Sony Center. Numerosi architetti di livello internazionale, quali, solo per fare qualche esempio, R. Moneo, H. Kohllhoff, G. Grassi e altri, hanno contribuito al progetto dell'area, le cui dimensioni sono tali da aver impegnato e da impegnare ancora i costruttori: nel 2003 è stata completata la Delbrück Haus di H. Kohllhoff, nel 2004 il Beisheim Center e il Ritz Carlton Berlin di Hilmer & Sattler + Albrecht e un complesso residenziale su progetto di D. Chipperfield.
È nuovamente leggibile nella sua geometria l'ottagono della Leipziger Platz sulla quale si affacciano l'ambasciata canadese di Kuwabara Payne McKenna Blumberg Architects, nonchè una serie di interventi di J. Kleihues, Kohllhoff, Grüntuch Ernst Architekten e anche di Ortner & Ortner.
La Porta di Brandeburgo, con il complesso di edifici che delimita la Pariser Platz, è tornata a essere un nodo culturale, politico ed economico; è stato ricomposto il disegno d'insieme con la ricostruzione della Haus Sommer (1997) e della Haus Liebermann (1997), entrambe su progetto di Kleihues, ai due lati della Porta; è risorta sulle sue rovine l'Accademia delle belle arti, distrutta dai nazionalsocialisti e completata nel 2005 su progetto di G. Behnisch e W. Durth. Sulla piazza si affacciano anche la sede della DG-Bank, realizzata tra il 1994 e il 2001 da F.O. Gehry e l'ambasciata di Francia, risorta esattamente sul lotto della prima ambasciata francese a B. e completata nel 2003 su progetto di Ch. de Portzamparc.
Gran parte delle nuove ambasciate, anch'esse trasferitesi dalla vecchia alla nuova capitale, si trovano nel grande parco del Tiergarten, lungo un asse viario per decenni rimasto segnato dal vuoto provocato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Le nuove rappresentanze, come quella d'Austria (1996-2002) progettata da H. Hollein, dell'India (1998-2000) di H. Léon, K. Wohlhage, S. Wernik, e dei Paesi Nordici (1997-1999) di Berger + Parkkinen, vanno a inserirsi nel complesso delle ambasciate situate in edifici storici, tra le quali quella italiana, ristrutturata da V. De Feo (1991-2003). Si trovano invece lungo il corso della Sprea l'ambasciata dei Paesi Bassi (2000-2004), realizzata dallo studio OMA, e, sull'ansa dello Spreebogen, l'ampliamento dell'ambasciata svizzera di Diener & Diener (2000-01).
Tra gli edifici politico-rappresentativi emerge con la sua nuova e alta cupola vetrata, che ripropone quella bruciata durante la Seconda guerra mondiale e mai ripristinata, il Reichstag, sede del Parlamento tedesco (1882-1894); in seguito al concorso indetto nel 1993, l'edificio è stato restaurato secondo il progetto di N. Foster e nuovamente inaugurato nel 1999. Si staglia nel paesaggio del Tiergarten la nuova Cancelleria di A. Schultes e C. Frank, che è stata completata nel 2001 in seguito al concorso svoltosi nel 1995; il lungo nastro in cui si alternano spazi aperti ed edifici, i cui singoli segmenti arrivano a misurare fino a 355 m, è destinato ad attività politiche, economiche e anche rappresentative.
Un progetto particolarmente ambizioso è stato quello del restauro del complesso museale e architettonico dell'Isola dei musei; nel concorso bandito, nel 1994, per intervenire sull'insieme con un progetto di recupero e di adeguamento agli attuali standard museali, il progetto vincitore di G. Grassi ha suscitato tali e tante ostilità che nel 1997 è stato indetto un nuovo concorso, successivamente vinto dal britannico Chipperfield. Il masterplan, approvato nel 1998, riunisce un team di cinque progettisti, ciascuno responsabile della riqualificazione di un museo - Hilmer & Sattler + Albrecht per l'Altes Museum, HG Merz per la Alte Nationalgalerie, O.M. Ungers per il Pergamon Museum, H. Tesar per il Bodemuseum - guidati da Chipperfield, peraltro responsabile del restauro del Neues Museum nonché della progettazione di un nuovo edificio di ingresso all'intero complesso. Il completamento è previsto per il 2015. A questi interventi si aggiunge, sulla riva antistante, l'ampliamento del Deutsches Historisches Museum su progetto di I.M. Pei (2003).
Dalla fine del 20° sec. il panorama museale di B. si è andato arricchendo con il recupero della stazione ferroviaria Hamburger Bahnhof, inaugurata nel 1996 e divenuta Museo di arte contemporanea su pro-getto di Kleihues, ma anche con la nuova sede della Pinacoteca, rea-lizzata tra il 1992 e il 1998 sull'area del complesso museale del Kulturforum su progetto di Hilmer & Sattler.
Dal processo di riconciliazione che la Germania ha affrontato con il proprio passato ha avuto avvio il progetto per il Jüdisches Museum, dedicato a due secoli di storia ebraico-tedesca, realizzato da D. Libeskind tra il 1992 e il 1998, e il progetto del memorial in onore e ricordo delle vittime dell'olocausto in Europa, Denkmal für die ermordeten Juden Europas, inaugurato nel 2005 dopo lunghe discussioni seguite ai concorsi indetti nel 1995 e nel 1997, quest'ultimo vinto da P. Eisenman.
La riunificazione politica di B. ha generato un mutamento radicale anche nel campo dell'edilizia residenziale. Dal 1989 ai primi anni del 21° sec. 100.000 nuove unità sono state costruite nell'hinterland berlinese. All'interno della città, sono stati privilegiati gli interventi per nuovi quartieri sull'acqua, come la Wasserstadt Spandauer See o la Wasserstadt Rummelsburger Bucht. Grande impulso è stato dato anche all'attività edilizia nel terziario. Già nel 1996, lungo l'asse della Friedrichstrasse sono stati completati tre grandi quartieri commerciali, progettati da J. Nouvel, H.N. Cobb e Ungers. Sul punto di frontiera americano Checkpoint Charlie è sorto nel 2000 un complesso su progetto di Kleihues e P. Johnson. Tra questi due poli, hanno costruito inoltre M. Dudler, T. Brenner, V. Magnano Lampugnani, A. Rossi. Sull'onda dell'euforia dell'ultimo ventennio del 20° sec. B. si è candidata per ospitare i Giochi Olimpici del 2000. Solo due delle grandi strutture sportive previste sono state realizzate: progettate dall'architetto D. Perrault e completate nel 1998, ospitano il velodromo e una piscina pubblica.
La grande stazione ferroviaria della Lehrter Bahnhof, progettata dallo studio Von Gerkan, Marg + Partners e inaugurata nel 2006, è divenuta il principale snodo sul tracciato nord-sud. Il completamento del tunnel nel Tiergarten consente non soltanto di collegarsi con il complesso della Cancelleria, ma anche di ricomporre il grande parco urbano, ancora tagliato in due dal vecchio tracciato della frontiera.
bibliografia
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75° Jahre Architektur und Städtebau in Berlin: die Internationale Bauausstellung im Kontext der Baugeschichte Berlins, a cura di J.P. Kleihues, Stuttgart 1987.
L. Sacchi, Daniel Libeskind, Museo ebraico, Berlino, Torino 1998.
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Stadt der Architektur - Architektur der Stadt. Berlin 1900-2000, hrsg. T. Scheer, Neuen Museum Berlin, Berlin 2000 (catalogo della mostra).
Situazione politico-amministrativa di Francesca Socrate
I due partiti, che dal 1990 avevano governato la città sotto la guida di E. Diepgen, l'Unione cristiano-democratica (Christlich-Demokratische Union, CDU) e il partito socialdemocratico (Sozialdemokratische Partei Deutschlands, SPD), uniti nella 'grande coalizione', videro ambedue diminuire nelle elezioni dell'ottobre 1995 i loro consensi.
Infatti la CDU passò dal 40,3% dei voti al 37,4%, e la SPD, con un calo ancora più significativo, scendeva dal 30,5% al 23,6%. Premiati dai risultati elettorali furono invece la PDS (Partei des demokratischen Sozialismus, erede del partito comunista della Repubblica Democratica Tedesca), che trovò la sua roccaforte nella parte orientale della città, e il raggruppamento dei Verdi (Bündnis '90-Die Grünen), i quali raggiunsero rispettivamente il 14,6% e il 13,2%, mentre il partito liberale Freie demokratische Partei-Die Liberalen (FDP) perdeva i suoi 18 seggi non avendo varcato la soglia del 5%. L'esito elettorale non cambiò la composizione del governo di B. che continuò a essere amministrato dalla 'grande coalizione' guidata ancora da Diepgen. Il 12 settembre 1999, in una B. che, in veste di capitale federale, aveva subito una profonda trasformazione architettonica con la ricostruzione dell'antico centro della città intorno a Potsdamer Platz, si apriva nel preesistente edificio del Bundestag (rinnovato e sormontato dalla nuova cupola progettata dall'architetto inglese N. Foster) la prima sessione dei lavori parlamentari della repubblica. Sul piano federale, le elezioni dell'ottobre 1999 videro una sostanziale tenuta della coalizione di governo, con la CDU che guadagnava circa il 3% raggiungendo il 40,8% dei voti, e la SPD che perdeva circa l'1% scendendo a 22,4%. La PDS consolidava le sue posizioni, con il 17,7% dei voti, che rimanevano tuttavia circoscritti ai quartieri orientali, mentre i Verdi subivano una seria sconfitta: essi ottenevano infatti soltanto il 9,9% dei voti.
Dopo oltre un decennio alla guida della città, la 'grande coalizione' si trovò tuttavia coinvolta, nel corso del 2001, in un grave scandalo bancario che portò alle elezioni anticipate nell'ottobre dello stesso anno. Lo scandalo colpiva un governo cittadino già in difficoltà per il pesante deficit accumulato nel corso degli anni Novanta a causa delle imponenti spese sostenute per la ristrutturazione urbanistica della città - che conosceva peraltro il più basso tasso di crescita economica di tutta la nazione -, e coinvolgeva importanti esponenti della CDU. Nel giugno K. Wowereit, esponente della SPD, sostituiva nella carica di Borgomastro il dimissionario Diepgen alla guida di una coalizione di minoranza con i Verdi e l'appoggio esterno della PDS. Le elezioni di ottobre, che avvenivano dopo la nuova suddivisione amministrativa della città in 12 quartieri al posto dei precedenti 23, vedevano la pesante sconfitta della CDU (che perdeva il 17% dei voti, scendendo al 23,8%) a fronte di una ripresa significativa della SPD (con il 29,7%). La PDS accresceva ancora una volta i suoi consensi raggiungendo il 22,6%; i liberali tornavano nel parlamento del Land con il 9,9%, mentre i Verdi, dal canto loro, registravano solo un lieve arretramento (9,1%). Wowereit assumeva così il governo della città a capo di una coalizione SPD-PDS.