Architetto (Torino 1702 - ivi 1770). Tra i più originali architetti del tardo barocco ed esponente di primo piano dell'architettura piemontese, realizzò, secondo criteri di leggerezza di gusto rococò, una sintesi originale delle lezioni di G. Guarini e di F. Iuvara. Fra le opere si ricorda il santuario del Vallinotto (1738, Carignano).
Allievo di F. Iuvara, fu a Roma (1731-33), dove divenne membro dell'Accademia di San Luca. Qui studiò l'architettura barocca e soprattutto borrominiana, ed ebbe modo di copiare i volumi di disegni di C. Fontana di proprietà del card. A. Albani. Tornato a Torino, su incarico dei Teatini curò la pubblicazione dell'Architettura civile di G. Guarini (1737): la profonda conoscenza di Guarini, accanto alle premesse di Iuvara, furono elementi fondamentali nell'opera di V., che ne realizzò una sintesi originale e creativa. La formazione teorica e la concezione architettonica di V. emergono nei suoi trattati (Istruzioni elementari per indirizzo dei giovani allo studio dell'architettura civile, 1760; Istruzioni diverse concernenti l'officio dell'architetto civile, 1766); tema dominante della sua attività è l'edificio religioso a pianta centrale, di cui V. sviluppa le potenzialità, forzando i diversi elementi strutturali a forme e funzioni del tutto nuove. Proliferazione degli spazi, sorgenti di luce nascoste contribuiscono inoltre a determinare un significato simbolico dell'architettura, che V. dichiaratamente perseguiva. Nel santuario di Vallinotto (1738) è una copertura a più volte sovrapposte, visibili attraverso una volta costituita da costoloni intrecciati; diverse soluzioni sono nella copertura di S. Bernardino a Chieri (1740); in S. Chiara a Bra (1742), dove la volta, attraversata da aperture verso gli spazi laterali, appare sospesa sulla crociera; in S. Chiara (1742) e S. Maria di Piazza (1751-54) a Torino; in S. Croce (1755) a Villanova di Mondovì. Rare le costruzioni civili di V., tra cui sono il Collegio delle Province a Torino (1737); l'ospizio di Pinerolo (1740); l'Albergo di Carità a Carignano (1744).