Bologna
Città dell’Emilia Romagna. Nella città e nelle immediate adiacenze sono state trovate vestigia di abitati della fine dell’Età del bronzo e importanti resti di capanne della civiltà villanoviana (prima Età del ferro, secc. 10°-9° a.C.). Nel 189 a.C. i romani vi dedussero una colonia latina, denominata Bononia, che con l’apertura della via Emilia divenne un importante nodo stradale. Nel 410 sostenne l’assalto dei visigoti di Alarico. Orientata verso Ravenna fino al 7° sec., devastata poi da Liutprando (727-728) e quindi concessa ai papi dai franchi, la città nel 1114 si costituì in Comune. Dopo lotte furibonde tra fazioni guelfe e ghibelline, tra Lambertazzi e Geremei, prevalse il partito democratico: il 13° sec. fu il momento di massimo splendore, testimoniato dalla nascita dello Studium famoso in tutta Europa. La decadenza politica cominciò col trionfo del partito guelfo, che assoggettò il Comune alla Chiesa. Nel 1350 Giovanni e Giacomo Pepoli vendettero la città a Matteo Visconti, arcivescovo di Milano, ma 10 anni dopo Egidio de Albornoz vi restaurò il dominio pontificio. Dopo un tormentato periodo si giunse al consolidarsi della signoria dei Bentivoglio, alla cui fine (1512) e al ristabilirsi della soggezione ai pontefici B. entrò in un lungo periodo di stasi politica, seguendo da allora la storia dello Stato della Chiesa. Dopo aver accolto favorevolmente il dominio napoleonico, sperò inutilmente di riavere l’indipendenza dal Congresso di Vienna. Divenne poi il centro del movimento delle sette liberali che agivano in Romagna, insorgendo nel 1831, quando fu la capitale delle Province unite, e nel 1848. Durante la Seconda guerra mondiale subì notevoli distruzioni.