Frazione di maggioranza del Partito operaio socialdemocratico russo, costituitasi durante il secondo congresso (Londra 1903) e facente riferimento a Lenin. Ritenendo indispensabile la costruzione di un partito di avanguardia, formato da rivoluzionari di professione e caratterizzato da una disciplina di tipo militare, i b. (dal russo bol´ševik "maggioritario") si opponevano ai menscevichi, fautori di un’organizzazione più ampia ed elastica. Negli anni le divergenze tra le due fazioni si approfondirono, fino alla scissione del 1912 e al conflitto aperto del 1917. Dopo la rivoluzione di febbraio i menscevichi rimasero legati a una prospettiva democratico-parlamentare, mentre i b. si convertirono alla prospettiva, indicata da Lenin, di un rapido passaggio alla seconda fase, socialista, della rivoluzione, cosa che realizzarono prendendo il potere e sciogliendo con la forza l'Assemblea costituente democraticamente eletta (in cui erano in minoranza). Nel 1918 i b. assunsero il nome di Partito comunista russo (bolscevico), poi trasformatosi (1925) in quello di Partito comunista (bolscevico) dell’URSS, cui la qualifica di b. restò legata fino al 1952.