Canonista e libellista (n. forse in Lombardia 1050 circa - Piacenza 1090 circa). Patarino e acceso gregoriano, fu nominato vescovo di Sutri (prima del 1078). Vescovo di Piacenza nel 1086, vi si poté insediare solo nel 1088 o 1089 per l'intervento personale del papa Urbano II. Aggredito e mutilato, morì per le ferite dopo poco. È noto principalmente per il Liber ad amicum in cui espone una interpretazione della storia della Chiesa dal 4º sec. ai suoi giorni, tanto più libera quanto più perseguitata: quando parla però di fatti contemporanei, il Liber è spesso tendenzioso. La sua opera di canonista è testimoniata dal Liber de vita christiana (o Decretum).