Verme piatto della famiglia Botriocefalidi. Al genere Diphyllobothrium appartiene D. latum, parassita intestinale dell’uomo (e di cane, gatto, volpe), diffuso soprattutto nell’Europa settentrionale, che raggiunge i 10 m di lunghezza. Le uova opercolate si sviluppano nell’acqua in una larva ciliata (oncosfera o coracidium) che, penetrata in un crostaceo copepode (del genere Cyclops o Diaptomus), si trasforma in larva procercoide. Nei pesci d’acqua dolce (lucci, coregoni, trota) che mangiano il copepode, la larva si trasforma in larva plerocercoide che, giunta nell’intestino dell’ospite definitivo, dà luogo al verme adulto.
La botriocefalosi si manifesta con sintomi che sono comuni alle altre infestazioni da Cestodi (nausea, vomito, stipsi alternata a diarrea, dolori addominali ecc.) e, nei casi gravi, anemia perniciosiforme o di tipo emolitico. La profilassi consiste nell’evitare l’ingestione di pesci d’acqua dolce poco cotti; la cura nella somministrazione di antielmintici e di antianemici.
Eccezionalmente le forme larvali di alcuni b. possono superare la barriera intestinale e localizzarsi nei tessuti connettivali, dando luogo a una malattia, endemica in Oriente, detta sparganosi.