Budapest
Due città gemelle
Capitale dell'Ungheria, Budapest è formata da due principali insediamenti antichi: Buda sulla riva destra del Danubio e Pest su quella sinistra. A essi sono stati aggiunti diversi villaggi (tra cui Óbuda e Ujpest) specie dopo il 1872, quando la città fu unificata. L'insieme è armonioso, pur nel diverso carattere delle due parti, tanto che Budapest è considerata una delle città più belle dell'Europa centro-orientale. Spesso conquistata e sempre capace di riscattarsi, varie volte distrutta e sempre ricostruita, malgrado le tragiche vicissitudini del suo passato, la città dà un'impressione di gaiezza e di vivacità che costituisce il suo carattere più originale
Buda, posta su alcune colline, tra cui la splendida Rozsa Domb e il cosiddetto monte Géllert, è una zona residenziale sviluppatasi attorno a una fortezza, divenuta poi Palazzo Reale. Pest, su un terreno pianeggiante, è un operoso centro commerciale e industriale caratterizzato da grandi viali. A pochi chilometri dal centro dell'attuale Buda i Romani fondarono Aquincum, l'insediamento militare più avanzato nella Pannonia inferiore. Su un'isola di fronte a Óbuda sono ancora visibili i resti del palazzo fatto costruire nel 107 d.C. dal governatore romano Adriano, il futuro imperatore.
Durante il Medioevo, dopo varie occupazioni da parte di popolazioni barbariche ‒ Unni, Visigoti ed Avari ‒ alla fine del primo millennio, probabilmente nel 996, la regione divenne il territorio dei Magiari. Entrambe le parti della città, devastate durante un'invasione mongola nel 1241, furono ricostruite negli anni seguenti grazie anche all'attività di altri gruppi nazionali ‒ tedeschi, slavi, greci ed ebrei ‒ che vi si erano installati. La grande varietà della popolazione rimase una caratteristica della città sino a metà del Novecento. Di fronte alla minaccia dell'impero ottomano, essa era stata intanto fortificata ed erano stati edificati una fortezza e il Palazzo Reale. Ciononostante, i Turchi espugnarono Pest nel 1526 e Buda nel 1541. L'occupazione, di cui nella città restano oggi poche tracce, durò quasi un secolo e mezzo, fino al 1686, quando al governo ottomano subentrò l'impero asburgico, di cui la città avrebbe fatto parte sino alla fine della Prima guerra mondiale, nell'ottobre del 1918.
Sotto i regni di Maria Teresa e di Giuseppe II (seconda metà del 18° secolo) non soltanto furono riparate le devastazioni del dominio ottomano, ma si cominciò a trasformare Budapest con la costruzione di chiese ed edifici in stile barocco e vi fu trasferita l'università creata precedentemente a Nagyszombat. Fu ricostruito a Buda il castello reale e furono aperti i grandi viali che circondano il centro di Pest.
Negli anni seguenti furono creati i primi ponti per unire le due parti della città. Essa subì nuove distruzioni nel marzo del 1848, durante l'insurrezione guidata da Lájos Kossuth, l'assedio di Pest e la repressione da parte delle truppe asburgiche e di quelle russe mandate in loro aiuto dallo zar Nicola I. Dopo che nel 1867, con il cosiddetto Compromesso, l'Ungheria (v. anche Ungheria, storia della) divenne un regno separato dall'impero austriaco, ma sotto la corona del suo imperatore Francesco Giuseppe, Budapest, ufficialmente proclamata capitale, fu dotata di nuovi palazzi per i ministeri, mentre a Buda il castello divenne la sede del re durante i suoi soggiorni. Alle costruzioni di stile barocco del secolo precedente si aggiunsero quelle in stile Liberty che caratterizzano ora buona parte del centro di Pest, dove il nuovo palazzo del Parlamento fu tuttavia costruito nello stesso stile del Palazzo di Westminster, a Londra. Intanto la popolazione era enormemente aumentata, facendo di Budapest la città più popolosa dell'Europa orientale.
L'industrializzazione ungherese si era andata concentrando in buona parte nei sobborghi di Pest. Le prime industrie erano state quelle alimentari; si svilupparono quindi le industrie leggere e infine anche l'industria elettrica e quella metallurgica. Durante la Prima guerra mondiale ebbe ovviamente grande sviluppo quella delle armi e delle munizioni (e ancora oggi la costruzione di autoveicoli, in particolare autocarri, è una delle attività principali). In conseguenza, nel periodo del conflitto i tre quarti della popolazione operaia ungherese risiedeva e lavorava nella 'Grande Budapest'. Era fiorente anche il commercio, mentre l'attività finanziaria aveva assunto notevoli dimensioni. Negli anni Venti operavano più di cento banche, anche con la partecipazione di capitale straniero. Si era inoltre sviluppata l'industria tipografica: a Budapest si pubblicavano diversi giornali, quotidiani e periodici.
La sconfitta dell'Austria-Ungheria nella Prima guerra mondiale ebbe notevoli conseguenze sulla città, che vide un forte afflusso di profughi ungheresi dagli estesi territori ceduti alla Romania, alla Cecoslovacchia e alla Iugoslavia. Nel marzo 1919 la sconfitta della cosiddetta Repubblica dei consigli si concluse con l'ennesima occupazione della città, questa volta da parte delle truppe rumene.
Gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale arrecarono nuove distruzioni. Malgrado il governo ungherese, in precedenza alleato dei Tedeschi, avesse dichiarato di ritirarsi dalla guerra contro la coalizione anglo-americano-sovietica, le truppe del regime filo-nazionalsocialista delle Croci frecciate, succeduto a quello legittimo, si asserragliarono a Buda e assieme ai Tedeschi resistettero all'attacco dell'Armata Rossa per quattordici settimane. Alla fine del conflitto il 70% della città era distrutto o gravemente danneggiato.
La ricostruzione edilizia non fu facile, tanto più che nuove distruzioni furono provocate, durante l'insurrezione popolare anticomunista del novembre del 1956, dalla repressione operata anche con armi pesanti delle forze militari sovietiche. Fu soltanto nel 1968 che una riforma economica, introducendo una certa libertà di mercato, permise un miglioramento delle condizioni economiche della popolazione e un netto miglioramento della stessa Budapest. Essa si era intanto aperta al turismo e andava perciò rinnovando le sue strutture alberghiere, rimaste a lungo obsolete, e in particolare le sue famose piscine termali ricche di acque solforose e radioattive. Nuovi alberghi furono costruiti anche da società occidentali.
La fine del regime comunista, poi, ha eliminato nell'ultimo decennio del Novecento tutti gli ostacoli che impedivano a Budapest di diventare una delle città europee più vivaci ed economicamente attive, abitata da oltre 1.700.000 persone nella città vera e propria e da circa due milioni e mezzo considerando anche i sobborghi.
Dal punto di vista turistico i principali punti d'attrazione di Budapest restano l'Isola Margherita, situata in mezzo al Danubio, piena di giardini, di parchi, di piscine e di cui un poeta, Endre Ady, ha cantato la leggenda; la chiesa del re Mattia Corvino accanto all'imponente Bastione dei pescatori; la storica Corona di s. Stefano, sparita nel 1945 e restituita recentemente alla città; le animate vie centrali di Pest con i loro eleganti negozi di moda, di porcellane e di oggetti di antiquariato, i molti caffè e locali pubblici.
Budapest dispone di numerosi musei, alcuni dei quali sorgono attorno alla grande piazza degli Eroi di Pest, costruita nel l896 per celebrare l'anniversario dell'arrivo dei magiari in Europa.
La più grande tradizione culturale di Budapest è peraltro quella musicale, inaugurata da Ferenc Liszt, continuata specialmente per merito di Béla Bartók e Zoltán Kodály e perpetuata nel Teatro dell'opera e nell'Accademia musicale creata alla fine dell'Ottocento.